Firenze – Alcune sono note, altre meno. Poi ci sono i ‘casi riservati’ per diretta richiesta degli interessati, imprenditori o lavoratori: non se ne parla per non compromettere la situazione. E’ la faccia della Toscana che da tempo, ben prima della pandemia, fa i conti con le aziende in crisi. Partite complicate, in alcuni casi senza speranza; in altri, inaspettatamente, concluse con una fine che salva il futuro di tante famiglie e l’onore della politica.
Già, perché per salvare il lavoro serve olio di gomito, per così dire; bisogna allineare strutture e sindacati, categorie e lavoratori, imprenditori e, appunto, istituzioni. Non è detto che basti, però a volte riesce. E’ andata così con la Falegnami Italia, storica azienda di Castelfiorentino specializzata nella lavorazione del legno.
Giovedì scorso la presentazione dell’accordo che ha portato all’acquisto di un ramo d ‘azienda da parte di un altro marchio storico del nostro territorio, Zappalorto s.r.l, a sua volta acquisita dal gruppo marchigiano che fa capo a Giorgio Rossini. Un passaggio che oggi assicura l’assunzione di 17 lavoratori provenienti da Falegnami e che impegna Zappalorto ad assumere gli altri 32 che restano in Falegnami in caso di nuove assunzioni nei prossimi 5 anni.
Sembra poco, invece è la foto della Toscana che riesce a rialzarsi. Al punto che durante la presentazione in remoto, con tutti i protagonisti intorno al tavolo virtuale, c’è stato chi si è emozionato (funzionari); chi, ormai in via di guarigione, ha voluto collegarsi anche dal letto di ospedale per poter dire festeggiare la meta; chi ha accolto Rossini “nella famiglia di Castelfiorentino, che tiene molto alle sue aziende ai suoi lavoratori” (il sindaco, Alessio Falorni).
Anche il presidente Eugenio Giani ha voluto esserci, per salutare il lavoro portato avanti con forza e passione per anni da Arti, l’Agenzia regionale toscana per l’impiego, presente a ogni passo con la funzionaria Carmen Toscano e depositaria delle firma finale dell’accordo.
A tirare le fila Valerio Fabiani, consigliere di Giani per il lavoro e le crisi aziendali: “intendiamo esportare questo approccio anche su altre vertenze e in altre situazioni – ha spiegato -: costruire un rapporto forte e collaborativo con chi vuole investire in Toscana”. L’opportunità della rinascita, però, si deve “ai lavoratori, che hanno affrontato sacrifici accanto all’azienda, spalla contro spalla; è grazie a loro – conclude Fabiani – che in questi anni è rimasta accesa una fiammella di speranza”. Oggi si riparte da qui.
E’ lo stesso Fabiani che tiene a balia la politica degli incentivi e non solo per “trasformare le crisi in opportunità di investimento” ovvero per “incoraggiare l’assunzione di operai provenienti da aziende in crisi”.
La Regione si è dotata di strutture, nel frattempo: sono l’unità di crisi e l’ufficio per l’attrazione e sostegno degli investimenti (Investing Tuscany). A giorni, anticipa il consigliere, arriverà in giunta regionale la delibera che dispone tutta una serie di incentivi per il lavoro: “misure anticrisi” dice Fabiani, anticipando una delle disposizioni cardine che sarà rifinanziata: gli 8mila euro di incentivo per ogni assunzione di lavoratore da azienda in crisi.
La Falegnami intanto riceverà dagli uffici regionali il vademecum sugli incentivi disponibili.