Firenze – La “family bag”, per gli italiani, o almeno per una buona percentuale di essi, non rientra nelle regole del galateo. Anzi: per il 22% dei nostri connazionali, richiedere di impacchettare gli avanzi rimasti al ristorante per portarseli a casa è da maleducati, poveracci e volgare. Il 18% invece dei nostri connazionali dichiara che quando consuma i propri pasti al ristorante non lascia avanzi.
Eppure, più di un italiano su tre, vale a dire il 36%, almeno qualche volta porta a casa la cosiddetta “family bag”, la scatola degli avanzi. Segno che in qualche modo l’abitudine diffusa in tutto il mondo ma in particolar nei paesi di lingua anglosassone, primo fra tutti gli Stati Uniti, come ha provato la first lady Michelle Obama che, nel corso della sua visita in Italia, ha richiesto che le incartassero i resti della cena.
Andando a indagare le cifre, si diventa se non estimatori, tuttavia grati utenti della family bag, dal momento che gli sprechi alimentari costano all’Italia 12,5 miliardi annui. Una cifra da capogiro, che tuttavia è composta da varie voci: il 54 per cento viene perso al consumo, il 21 per cento nella ristorazione, p il 15 per cento nella distribuzione commerciale,l’8 per cento nell’agricoltura e il 2 per cento nella trasformazione.