Firenze – Per Eugenio Giani, presidente del consiglio regionale, non c’è neanche discussione: nel tunnel sotterraneo dell’Alta Velocità, se non c’è la Foster, una stazione “vicino a dov’era prevista” deve pur esserci.
Cosa teme il presidente? “Se vogliono ridimensionare la Foster in un’ottica di spending review capisco, ma guai a tagliare fuori Firenze perché si vuol costruire un’Alta velocità Roma-Milano, con qualche fermata a Bologna e tagliando fuori Firenze. Noi abbiamo degli impegni sottoscritti da Ferrovie e dal Ministero da vent’anni, e se questi vengono meno qualcuno ne deve pagare le conseguenze dal punto di vista contrattuale”.
Insomma, il timore di Giani è che Firenze venga esclusa dal gioco, stritolata dalle due grandi, Milano e Roma. “Nelle risposte (di Ferrovie alle dieci domande di Nardella, ndr) si evidenzia con chiarezza che il disegno strategico di Ferrovie – si legge in una nota – è sostanzialmente consentire il passaggio dell’Alta velocità a Firenze solo per una ‘utenza turistica della città’. Ma non è accettabile che non ci sia una stazione vicino a dove era stata pensata la Foster, perché quella funzione non può essere svolta dalle stazioni Campo Marte e Rifredi, troppo lontane dall’intersezione che permette poi di smistare il traffico in tutta la Toscana con la connessione del traffico pendolare e ferroviario regionale all’Alta velocità”.
Infine, la riflessione “vera”, secondo il presidente del consiglio regionale, riguarda invece il collegamento di superficie necessario, “in corrispondenza della stazione che sostituisca la Foster”, a raggiungere la stazione Santa Maria Novella. “Di questo – conclude – avremo modo di discuterne in ogni sede regionale competente. Io non sarò mai tra coloro che favoriranno un intervento che limiterà il passaggio dell’Alta velocità da Firenze”.