Autonomia differenziata, nasce la Via Maestra per abrogarla

Il rischio è la svolta autoritaria del Paese

Firenze – Si è costituito nelle scorse settimane, sull’esempio di quanto già avvenuto a livello nazionale, il Comitato toscano promotore de la Via Maestra in difesa della Costituzione repubblicana, a cui hanno aderito per ora le strutture regionali di Cgil, Coordinamento Democrazia Costituzionale, Acli, Anpi, Arci, Libera, Legambiente e Cnca (Coordinamento nazionale comunità d’accoglienza).
Obiettivo de la Via Maestra toscana è quello di sensibilizzare la società toscana sui rischi insiti nella legge sull’Autonomia Differenziata presenti nella Legge Calderoli approvata nei giorni scorsi in Parlamento.
Una legge che costituisce un attacco all’unitarietà dei diritti civili e sociali fondamentali dei cittadini e cittadine, destinata ad ampliare in maniera irreversibile le diseguaglianze e i divari esistenti e a ridurre ulteriormente la capacità del sistema pubblico di garantire servizi essenziali e universali alla popolazione.
Per questo, come primo atto politico de la Via Maestra toscana, è stata inviata una lettera al Presidente della Regione Eugenio Giani per chiedere un incontro in cui affermare e riaffermare la contrarietà sia alla legge sull’Autonomia Differenziata che a quella sul premierato, e invitare la Regione Toscana a scendere in campo senza tentennamenti per contrastare il disegno di rottura dell’unità nazionale e di svuotamento autoritario del ruolo del parlamento.
“Non è tempo di stare con le mani in mano – si legge in una nota – La società toscana è pronta alla battaglia in difesa della Costituzione repubblicana antifascista”.
E’ stata annunciata inoltre la prima Assemblea Regionale dei Comitati Territoriali de la Via Maestra toscana, che si svolgerà giovedì 4 luglio alle 15 nella sede di Cgil Toscana in via Pier Capponi 7, aperta a tutte le associazioni.

In concreto, come si potrà esplicitare la missione de la Via Maestra?

“Intanto la Via Maestra è un progetto che mette insieme oltre 180 associazioni a livello nazionale – spiega Francese, CGIL – con un comitato promotore in Toscana che sta promuovendo un’attività focalizzata sull’autonomia differenziata. Ciò che ci tiene, ci ha tenuto e ci terrà insieme, chiedere che la Costituzione, che ha subito in questi anni diversi tentativi di modifica, non debba essere modificata quanto invece attuata. In particolare la prima parte,quella valoriale, ma anche i meccanismi istituzionali”. Insomma, la Costituzione non va modificata, bensì difesa e attuata. “Pensiamo infatti che la Costituzione sia ancora di profonda attualità – continua Francese -e che i principi costitutivi del progetto repubblicano , considerando che vi rientrano anche il segmento dei principi antifascisti non siamo stati ancora completamente sviluppato”.

Doveroso poi ricordare che il grimaldello per la nascita e applicazione dell’autonomia differenziata fu applicato dalla riforma attuata dal governo di centrosinistra del 2001. “È doveroso ricordare anche che fra i partiti e le associazioni in questo caso c’è differenza – risponde Francese – molti di noi mostrarono perplessità o contrarietà alle decisioni prese. La nostra credibilità rispetto alle persone è ché ci vedono tutti i giorni, non solo quando ci sono le campagne elettorali”.

Senza dimenticare, inoltre, l’altra grande riforma in fieri, ovvero il premierato. “Si va a costruire un’idea complessiva di Paese che vede in qualche modo il completo smembramento di quelle che sono le idee complessiva di autonomie locali, di un paese coeso con livelli di servizio – dice Simone Ferretti, Arci Toscana – Già oggi trovare persone disposte a mettere la propria faccia nelle amministrazioni locali non è semplice. Al di là di altre questioni diverse, di tipo mafioso, al sud si è visto che è difficile trovare candidati, a volte c’è n’è solo uno. È difficile fare il sindaco, metterci la faccia e poi non avere la possibilità di dare risposta si bisogni sociali”. Sommando autonomia differenziata e premierato, alla fine dunque il tentativo è quello di costruire un’idea di paese e di governo del paese completamente opposta, agli antipodi di quella disegnata dalla costituzione.. “il modello è o con me o contro di me. È per opporci al rischio di ritrovarsi in un Paese simile che è necessario mobilitarsi”.

Da parte di ANPI, dice Angela Riviello: “Ci sono delle parole che sono incardini, i pilastri della nostra Costituzione. Unità, che è quella che in qualche maniera va a rompere quella che è l’autonomia differenziata, non tanto perché spacchetta le competenze, quanto perché fa cadere un altro pilastro, quello della solidarietà nel nostro Paese. Quindi è veramente difficile rivedere il quel che è il disegno complessivo di questo governo, in disegno armonico, in quanto va a cozzare con il premierato. Sembra che ci siano forze che portano avanti solo progetti di partito e non di un Paese in generale, e fi quello che fa il bene del Paese. Quindi sono soltanto battaglie personali”.

in definitiva, la Via Maestra è costituita per arrivare all’abrogazione della legge dell’autonomia differenziata. Con un’ambizione in più, dice Riviello “Quella di riavvicinare i cittadini alla politica, far sì che i cittadini capiscano che hanno voce in capitolo in quello che succede, andando in qualche modo a tamponare l’astensionismo che è una vera e propria piaga che sommata alle riforme che ci aspettano diventerebbe davvero deleterio”. E anche per contrastare un’idea di Paese che veda l’uomo solo al comando.

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