Firenze – Servizio notturno partito ieri a Firenze, primi bilanci. A tirarli, Andrea Gambacciani, segretario generale Filt Cgil Firenze-Prato-Pistoia, che ha firmato la nota diffusa dall’organizzazione sindacale. Sotto la lente il servizio aggiuntivo notturno, in concomitanza con la ZTL allungata, ognuna delle linee forti 6, 11, 14,17, 22 e 23 ha potuto beneficiare di due vetture aggiuntive che hanno girato tra le 20 circa e le 2.30 circa, per una frequenza aumentata rispetto ai canonici tempi di transito notturni, variabili a seconda delle linee.
“Abbiamo appreso con favore la proroga della ZTL come misura di disincentivo all’uso del mezzo privato e di utilizzo del mezzo pubblico – si legge nella nota – l’11 maggio 2017 abbiamo, insieme alla RSU, a CISL UIL e Faisa, sottoscritto un verbale con il quale il Comune di Firenze e la Città Metropolitana confermavano le risorse per le riserve, e aggiungevano ulteriori 400 milioni per la nuova gestione della ZTL per un totale di 1 milione di euro di risorse pubbliche”.
Il vero problema, all’analisi, risulterebbe che il servizio rischia di diventare la classica “coperta corta”. “Eravamo certi della perfetta riuscita di questo nuovo servizio, tanto sponsorizzato da ATAF e dal Comune, sebbene condividiamo sia le preoccupazioni recentemente esplicitate dalla RSU di ATAF, sia le ragioni dello sciopero proclamato per il 16 giugno; ed infatti, essendo ormai la coperta corta, tirando da una parte, puntualmente, qualcos’altro è rimasto scoperto”.
Ed ecco cosa il sindacato intende per coperta corta: “Ci risulta infatti, che per oggi (9 giugno ndr) per poter coprire i turni del servizio aggiuntivo notturno e della mattina, molti servizi del pomeriggio siano rimasti scoperti: tra le 12 e le 15 ben 13 vetture ferme, e dopo le 15 al conto se ne aggiungono altre 2, tutto questo al netto di ulteriori imprevisti che potranno verificarsi durante la serata. 15 vetture ferme che non fanno servizio e che non riporteranno a casa chi esce da scuola o torna dal lavoro”.
Ma le situazioni di disagio per utenza e personale non si fermano qui: nei giorni scorsi infatti “si sono aggiunte anche altre vetture che, causa guasto, la mattina non sono uscite dal deposito: ci risultano per lo meno nove vetture la mattina di giovedì 8 ed una la mattina di venerdì 9. Non da meno, il traffico di questi giorni sta facendo accumulare alle vetture ritardi pazzeschi (le linee in transito da Dalmazia e dalla zona Statuto/Fortezza hanno accumulato ritardi in diversi casi addirittura oltre l’ora), con le conseguenze di mancati cambi, corse perdute, servizio totalmente saltato; a tutto questo si sommano i tempi di percorrenza totalmente inadeguati di alcune linee (tipo la 11, la 20, la 6, la 12, la 2, la 17) che causano ritardi addirittura in condizioni di traffico normale, mancando poi di soste congrue ai capolinea per poter recuperare”.
La ricetta per uscire dal caos? Tutto sommato semplice, secondo il sindacato: “Le risorse pubbliche aggiuntive che l’azienda ha a disposizione devono tradursi in un miglioramento sostanziale del servizio, per l’utenza, e per gli autisti che sempre più subiscono lo stress di stare nel traffico fiorentino con turni così organizzati. Per uscire da questa situazione servono nuove assunzioni per un servizio più efficiente e una manutenzione che garantisca maggiore efficienza dei mezzi”.