Una class action contro i rincari delle bollette energetiche subiti dagli utenti residenti in Emilia-Romagna. E’ quella che sta promuovendo il Codacons, contro i recenti aumenti delle tariffe luce e gas scattati lo scorso primo luglio, con l’elettricità rincarata del +4,3% e il gas del +1,9%. L’associazione pubblicherà oggi sul proprio sito ( www.codacons.it) il modulo per aderire all’azione collettiva e presenterà un ricorso al Tar del Lazio volto a bloccare i rincari.
L’Autorità per l’energia, nel motivare gli aumenti tariffari, ha denunciato speculazioni da parte dei grossisti, parlando di “strategie anomale – spiega il Codacons – adottate da diversi operatori sul mercato all’ingrosso dell’energia elettrica che hanno portato ad un rilevante aggravio di costi per il sistema e ad una alterazione del normale meccanismo di formazione dei prezzi nei mercati.
La stessa Autorità – continua l’associazione di consumatori – ha avviato un procedimento per punire le condotte dei grossisti dell’energia elettrica e configurabili come abusi di mercato ai sensi del regolamento europeo. Ciò significa che le tariffe di luce e gas sarebbero aumentate per effetto di condotte illecite e non certo per il normale andamento del mercato, circostanza vietata nel nostro paese e che avrebbe dovuto portare l’Autorità dell’energia a sospendere qualsiasi incremento per l’elettricità e per il gas”.
Da qui l’idea di impugnare al Tar del Lazio gli aumenti delle tariffe, ritenuti da Codacons “palesemente illegittimi in quanto basati su presupposti illeciti e su veri e propri reati – spiega il Presidente Carlo Rienzi. Inoltreremo inoltre un esposto alle Procure di Roma e Milano sulla base della denuncia dell’Autorità per l’energia, affinché si indaghi per associazione a delinquere e truffa aggravata”.
Infine il Codacons contesta duramente l’Autorità per l’energia che, oltre ad aver autorizzato gli aumenti di luce e gas pur in presenza di speculazioni, sta “nascondendo ai cittadini l’elenco dei grossisti accusati di condotte illecite, e ha pubblicato sul proprio sito internet solo la delibera di avvio del procedimento omettendo di rendere pubblico l’allegato A contenente la lista degli operatori coinvolti”.