Firenze – Il tradizionale saluto alla stampa in vista del Natale da parte del presidente Eugenio Giani si imposta su due temi: “Se le istituzioni hanno un ruolo lo si deve anche grazie alla libera informazione democratica che in Italia è quotidianamente garantita” ha sottolineato iGiani, mentre sulla libertà della stampa fino a oggi libera, ma che in futuro rischia di esserlo di meno, ha posto l’accento il presidente dell’Associazione Stampa Toscana, sindacato dei giornalisti, Sandro Bennucci, richiamando l’attenzione sull’emendamento Costa presentato alla Camera, che mette il bavaglio alla pubblicazione degli atti di custodia cautelare (fino all’udienza preliminare) e dunque alla cronaca giudiziaria e nera. Ottima invece, riconosce il sindacato, la collaborazione con la Regione.
Ma al di là di questo, oggi, day after rispetto alla maratona durata tre giorni in consiglio regionale per una legge di bilancio che prevede, fra le altre cose, il famoso aumento dell’Irpef a salvagu0ardia della sanità pubblica regionale, sistema messo in crisi (tanto da far evocare lo spettro del commissariamento al presidente Giani) dall’impossibilità di valersi , come gli altri anni, di un payback pari a 420 milioni, le domande non possono non piovere sull’argomento.
“Abbiamo salvaguardato il sistema di sanità pubblica della nostra Toscana”, dice o meglio, ripete, Eugenio Giani ai giornalisti. Ma l’interesse è anche un altro, capire se il comportamento “differenziato” di Italia Viva ha messo in crisi la maggioranza, anche o soprattutto, in prospettiva futura. Anche perché, con l’uscita dall’aula o l’astensione dal voto, se la legge è passata, IV tiene le mani libere per eventuali, future mosse. L’aumento dell’Irpef “consente di salvare il nostro sistema sanitario, che lo stesso ministro e le agenzie di supporto al Ministero come Agenas, ritengono se non il migliore, almeno uno dei migliori: siamo i primi per la rete oncologica preventiva, secondi per i Lea… cosa vogliamo fare, smantellarlo? – dice il presidente Giani – Siamo stati portati dalla mancanza di finanziamento del payback, che pure è per legge, a dover rimediare, di fronte a questa assenza del governo, aumentando le imposte. Una scelta difficile, che considero una tantum, che dovrà portare l’anno prossimo a una riduzione attraverso misure che prenderemo”.
“Abbiamo difeso questo sistema, e sono contento che anche nel momento della prova abbiamo avuto il supporto della maggioranza, significativo del gruppo Democratico, che ringrazio perché il Pd è stato compatto, serio, ha retto tre giorni di affermazi1oni gratuite, populismo e superficialità”, continua Giani.
“Ritengo che abbiamo messo le basi affinché il sistema sanitario toscano sia sempre migliore con una garanzia, ovvero di non cedere alle sirene di chi vorrebbe smantellare questo sistema e consegnarlo al privato”.
Sulle valutazioni circa il comportamento di Italia Viva, che ieri, prima dell’ora di cena, non vota il maxi emendamento con l’aumento dell’Irpef e dichiara, con Stefano Scaramelli, che non parteciperà al voto su Defr e bilancio, “non ha messo a repentaglio il voto di ieri – dice Giani – certo, occorrerà riflettere sull’atteggiamento che ha avuto, su cui, nei prossimi giorni, dovremo parlare di una verifica seria. Deciderà il gruppo del Partito Democratico, dal momento che è giusto che i 23 consiglieri che hanno presieduto e garantito la maggioranza assoluta nei passaggi più difficili, abbiano la loro voce perché si possa indicare quella che sarà la strada della coalizione della maggioranza del futuro”. Un sacrificio, quello richiesto ai cittadini per salvare la sanità toscana, che porta a un aumento piuttosto importante per le famiglie. Si tratta di circa 360 euro all’anno in più per una situazione reddituale pari a circa 50mila euro, mentre per un reddito annuale di 100mila euro si va a toccare i 1200 euro; 116 euro in più anche per chi arriva a 28mila euro annui. A pagare di più in termini economici, la fascia sociale della borghesia media. Quella, per intendersi, in cui è più radicato il voto Pd. Sempre con un occhio a Italia Viva, per quanto riguarda le eventuali ricadute sulle prossime amministrative, Giani non è preoccupato: “Ritengo che, per quanto riguarda le amministrative, dobbiamo lavorare in progress e conseguentemente costruire delle coalizioni il più possibile larghe, a partire da Firenze”.