Attraversare l’Arno può essere una questione di … chiatte

Firenze – L’Arno come il Titicaca? Se la questione riguarda le chiatte, sì. A confermarlo dopo averlo lanciato in un post su Facebook qualche tempo fa, l’ex-sindaco di Bagno a Ripoli Luciano Bartolini, che fa la proposta ripensando al suo recente viaggio in America Latina, in cui, appunto in chiatta, “si possono attraversare e percorrere per centinaia e centinaia di metri laghi e fiumi”. Nello specifico, Bartolini prende ad esempio il gigantesco lago Titicaca: 8.400 kmq, “114 volte – scrive Bartolini – la superficie del comune di Bagno a Ripoli, con il confine tra il Perù e la Bolivia che lo divide circa a metà, il tutto ad oltre 3.800 m slm. E non si trasportano solo persone o merci ma auto e addirittura bus turistici”.

Ed è su questo spunto che Luciano Bartolini propone una riflessione importante per Bagno a Ripoli agganciandosi a un intervento, tuttora in fase progettuale, che prevede la costruzione di una passerella ciclopedonale a Vallina, “che consentirebbe – precisa Bartolini – di collegare la zona artigianale di Bagno a Ripoli con la stazione ferroviaria di Compiobbi nel comune di Fiesole. Ciò consentirebbe di dotare Bagno a Ripoli del treno traversando l’Arno”.

imbarco chiatte tititicaca

Il costo, continua l’ex sindaco, è stimato “tra 800.000 e oltre 1 milione di euro, che è difficile rimettere insieme con questi chiari di luna, nonostante le disponibilità espresse dal Presidente della Regione Enrico Rossi e dalla Provincia ( che nel frattempo si trasformerà in Città Metropolitana) ma anche dagli imprenditori di Vallina e dalla BCC di Pontassieve”.

Ed ecco che scatta il collegamento con le chiatte del Titicaca. Infatti, come ricorda Bartolini, “durante un’assemblea pubblica, di circa 2 anni fa, tenuta alla B&C Speakers a Vallina con gli imprenditori, i lavoratori e i cittadini, il sottoscritto per il Comune avanzò la proposta di realizzare una chiatta che collegasse le due rive dell’Arno che in quel punto distano 80-100 metri!!! Naturalmente sapendo che il fiume non sarebbe traversabile tutti i giorni ma sapendo che i costi molto molto più bassi avrebbero consentito una realizzazione più rapida. Ricordo, anche con una certa amarezza, che la proposta fu bocciata senza appello da quasi tutti i presenti”.

A Grassina, in via di Tizzano di fronte alla Fratellanza Popolare, abbiamo realizzato un guado per traversare l’Ema che fa parte della pista pedociclabile Ospedale-Fratellanza – ricorda l’amministratore-viaggiatore – ma quanta fatica e quante assemblee perché si voleva la passerella. E qui non era solo un problema di soldi ma anche progettuale e ambientale”.

Conclude la riflessione Bartolini: “Mi sono chiesto più volte:come mai noi abbiamo tutti questi problemi negli attraversamenti di fiumi che non troviamo in altre parti del mondo? Forse perché le alluvioni frequenti ci condizionano per cui l’acqua più che una grande risorsa di vita porta la morte?! Ma penso anche che alle volte, come ho già avuto occasione di dire, sia “la modernità” ad annebbiarci la ragione”.

 

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