Carrara – Si è svolta alla Marmi Carrara a Nazzano una raccolta fondi con la vendita di una ampia selezione di blocchi di marmo delle cave promossa dalla Fondazione marmo, in collaborazione con gli operatori del settore. Il coordinatore dell’iniziativa è Andrea Balestri di Confindustria. Pubblichiamo un ampio stralcio del discorso tenuto dal presidente della Fondazione Erich Lucchetti.
L’ “asta dei blocchi di marmo” è una forma singolare ed efficace di fund rising ideata proprio qui a Carrara; con questo evento, che ha una forte carica simbolica legata al marmo, alle cava e a Carrara, ci presentiamo al territorio.
Mi auguro che tutte le persone che oggi ci fanno l’onore della loro presenza continuino a seguire da vicino la nostra attività, a sostenerla, a accompagnarla: abbiamo bisogno di consigli, proposte, progetti, calore e molta vicinanza
La Fondazione è stata costituita lo scorso febbraio; per precise disposizioni giuridiche, l’hanno costituita venti persone fisiche. Il progetto sottostante, tuttavia, appartiene a tutta la comunità degli operatori del settore lapideo e a quelli dell’indotto, come dimostra la presenza di tanti operatori delle cave, dei laboratori e della meccanica delle pietre. Appartiene a tutti ma, consentitemi, è legata soprattutto al mondo delle cave e alla sua carica di umanità propria di un lavoro duro, unico al mondo.
L’Associazione Industriali ha fornito il terreno di coltura per questo progetto ma vi hanno contribuito molte imprese che non fanno parte del sistema Confindustria e vorrei che la trasversalità e l’identificazione con tutto il territorio fossero i caratteri distintivi con i quali la Fondazione si farà conoscere ed apprezzare.
E’ una Fondazione così detta “di partecipazione” e in questa vesta ne possono fare parte imprese ed enti; ma si può aderire anche come semplici “sostenitori”
Per i primi anni, abbiamo pensato di articolare gli interventi su tre blocchi o macro aree:
1) assistenza sociale ed attività socio-sanitarie
2) cultura, istruzione, formazione, patrimonio artistico
3) studi, ricerche
Al primo riserveremo il 40% dei contributi; al secondo (cultura, patrimonio artistico..) il 35%; in studi e ricerche e in progetti legati al settore lapideo investiremo il 15% delle risorse; resta un 10% che per il momento non ha indirizzi predefiniti.
Al di là di questa suddivisione generale, ci piacerebbe realizzare uno o più progetti in grado di caratterizzare in modo permanente la città; in pratica di lasciare un segno distintivo, un contributo di elevato valore estetico che rimanga nel territorio.
Tanti amici ci hanno detto che la Fondazione colma un vuoto e costituisce un segnale di attenzione e di attaccamento; un progetto che riprende e riaccende una prassi radicata nella nostra comunità e tra imprenditori; qui potrei ricordare nomi illustri della storia dell’industria del marmo a cavallo tra ottocento e novecento;
in modo molto più diretto preferisco legare idealmente la Fondazione al senso civico radicato in tutta la nostra comunità :
penso, e sono cose che abbiamo letto sulle cronache dei giornali in questi giorni, ai 10.000 pasti che la Caritas ha distribuito nei primi mesi di quest’anno a tante famiglie indigenti, che per la metà sono italiane;
penso alle 3 tonnellate di merci che una catena della grande distribuzione ha raccolto per scopi benefici la scorsa settimana a Carrara;
è questo il terreno al quale guardiamo; è con organizzazioni come queste che la Fondazione cercherà di dialogare e collaborare.
Come imprenditore ritengo che siano soprattutto i circuiti economici e gli investimenti a generare lavoro, redditi e occupazione e che è in questo campo che gli imprenditori devono concentrare i propri sforzi;
Come uomo di questo territorio, che qui è cresciuto e qui vive con la sua famiglia, ho sentito e sento il dovere di fare di più;
di farlo senza chiedere contropartite; di farlo con un metodo cercando, con le risorse disponibili, di raggiungere quanti più risultati possibili
Sotto questo profilo la Fondazione rappresenta una sfida: quella di operare con spirito di servizio nel terzo settore e contribuire a far crescere il tessuto di enti, associazioni, misericordie e imprese sociali attive nel territorio.
E’ una sfida ambiziosa che potremo affrontare solo con il contributo e con la collaborazione di amici, rappresentanti delle istituzioni, associazioni del volontariato; fa piacere che molti di loro oggi siano qui a propiziare il viaggio della Fondazione che proprio oggi molla gli ormeggi