Assemblea cittadina Pd, primarie seppellite e avanti con Funaro

Incoronata dall’assemblea cittadina parla da sindaco: priorità casa, lavoro, welfare

Firenze – Andrea Ceccarelli, il segretario cittadino del Pd lo aveva detto. All’inizio dell’assemblea , scorrendo un documento per punti da porre in votazione, aveva detto con chiarezza che il Pd non ci pensa neppure alle primarie. Né di coalizione1 né di partito. In accordo con gli alleati, ovvero Sinistra Italiana (dilaniata da profonde divisioni interne sul punto) e poi “coalizione larga”, ammesso che questo voglia dire qualcosa, dal momento che Italia Viva ha già reagito alla notizia dell’esclusione delle primarie di partito (con quindi l’ufficializzazione della candidatura Funaro) con il rilancio della candidatura Saccardi. Ma tornando al già detto, senza senza e senza ma erano state le parole delle direzioni interne: primarie neanche a parlarne, la candidata era Sara Funaro. E Sara Funaro fu. Con una lunga serie di interventi a suo favore, ma soprattutto con 137 sì, 24 no e 7 astenuti sul documento presentato da Ceccarelli, per seppellire definitivamente persino l’idea delle primarie. E lanciare ufficialmente Sara Funaro candidata del Pd.

“Le emozioni sono tante – dice Funaro – ma sento soprattutto un grande senso di responsabilità. Ma prima di tutto, sento un grande orgoglio di far parte di questo partito democratico. Ringrazio prima di tutto il nostro partito e la nostra comunità che ha individuato in me un candidato di sintesi”. Ricordando lo slogan “per me come un mantra”, ovvero “Firenze siamo tutti”, Funaro dà anche il significato del suo silenzio delle ultime settimane. “Sono cresciuta in questa comunità – dice – e per me far parte di questa comunità significa anche rispettarne i tempi e le scelte, stare dentro un percorso, rispettandone le regole, sapendo che indipendentemente da come finirà, quella comunità è la tua casa. E ci rimani, con l’unico obiettivo: rimanere uniti per combattere quello che è il solo e unico avversario che abbiamo, che è la destra”. Parole che fanno inevitabilmente pensare a Cecilia Del Re. Attacco a Salvini, con l’occasione della parata di ieri , prendendo a spunto da un intervento di un leader della destra dell’Est Europa (che ha dichiarato il ministro italiano “baluardo contro l’immigrazione”) e ricordando le difficoltà che le politiche salviniane hanno riversato sulle persone, “rendendole invisibili, smantellando le politiche dell’accoglienza” co ricadute sulla sicurezza”.

Gli altri candidati o possibili candidati delle altre forze politiche? Funaro non si tira indietro, parlando di Sch1midt, ricordando che con il ministro Franceschini approvava la Loggia Isozaki, oggi con Sangiuliano il “giardino di Flora”, “Evviva la coerenza”. Attacco anche a Meloni, che “propone e attua politiche dissennate che mettono in difficoltà il paese e le famiglie”. “Questi sono i nostri avversari – dice – la forza del partito democratico è la nostra comunità”, tornando sull’importanza di “restare tutti nella nostra comunità”, “per governare in modo giusto la nostra complessa città”.

“Fare il sindaco di Firenze dev’essere un sogno e non un’ossessione – continua Funaro – quando si fa parte di una comunità devi rispettarne le regole democratiche”.

“E’ con questo spirito che mi metto a disposizione, grata di fare parte di questa comunità”.

“La sinistra serve se cambia la vita delle persone che ne hanno più bisogno”: Poi, Funaro, fra gli applausi, cita tutti i “santi” laici o meno, di Firenze, da La Pira a Fabiani, alla Fioretta Mazzei, al nonno Bargellini, fino a ringraziare Nardella, per il gioco di squadra “in cui ci ha fatto crescere”. Non dimentica Regione, consiglieri, e infine: “Ora apriamo una nuova stagione e l’apriamo insieme. Abbiamo dato senza risparmiarci per il bene della città”.

“La questione casa . Un tema che rischia di rendere meno vivibili alcuni luoghi della città per studenti e lavoratori. Un tema centrale sia per tutti i cittadini”. Poi cita le fragilità vecchie e nuove, per giungere alla necessità di rafforzare il sistema del welfare. Ancora il lavoro, l’ambiente, il trasporto pubblico. Sfide complesse e globali, come la sicurezza: “Se vogliamo parlare di giustizia sociale non possiamo prescinderne. Tre i pilastri, i presidi sociali, il contrasto alla droga, l’implementazione delle forze dell’ordine”. Rassegna dei successi, fra cui mense pubbliche, ma soprattutto “puntare al ritorno in house” del servizio.

Ma, al di là di un risultato da tempo messo sul tavolo, dopo questa serata, difficilmente tutto sarà come prima nel Pd, nonostante i voti dei delegati cittadini sembrino rispettare quasi alla perfezione il sondaggio già diffuso dal Pd: Funaro ha dalla sua l’80% dei voti.
Quindi, tutto a posto? Insomma. Prima ancora di parlare di ciò che farà Del Re, il problema, come spiega qualche delegato dell’assemblea cittadina , va ben al di là dei nomi proposti. Non una questione di Funaro o Del Re insomma, “il malessere è strutturale al partito. Impossibile accettare di non fare le primarie, che sono state costitutive del nuovo corso. Se la candidata “prescelta” gode davvero di percentuali così schiaccianti, perché non fare partecipare tutto il partito, regalandole una vera e propria investitura dalla base, che dia davvero alla candidata del Pd tutta la credibilità e la forza necessarie per affrontare la difficile fase storica?”. Già, perché? Possibile, come dicono i “dissidenti”, che si tratti di semplici questioni di opportunità, come spiegato nell’intervento del segretario cittadino Andrea Ceccarelli, o di regole che lo stesso partito si è dato e che il partito stesso può cambiare? Infine giungono anche analisi più pessimiste. Il timore per qualcuno è che, senza l’investitura delle primarie, un certa delusione serpeggi nella base. Una pericolosa miccia che potrebbe portare non tanto a una ad ora solo ipotetica lista civica Del Re, ma a una vera e propria frattura interna al Pd. Un pericolo avvertito dalla stessa Funaro, che più volte torna sul l’importanza di “restare nella comunità accettando le regole”. Se poi l’ipotetica lista civica diventasse concreta, il fatto di avere due candidate di area, potrebbe rendere indispensabile IV. Che, come osserva qualcuno, potrebbe trovare anche un accordo coi centristi sul nome di Saccardi. “A quel punto – dice una parte di schleineiani – con Funaro candidata del Pd, del Re candidata di lista civica, Saccardi stretta al centro, diventiamo fanalino di coda”.

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