Firenze – Sono circa 500, sono di tutte le categorie produttive più colpite dal coronavirus, e sono, come dicono loro stessi, la spina dorsale del tessuto economico del territorio. Scuole per stranieri, wedding, guide turistiche, accompagnatori turistici, lavoratori extra alberghieri, attività commerciali alberghi, tassisti fiorentini, ambulanti di fiere e mercati, botteghe artigiane, esercizi di vicinato. Ancora, Ana Toscana, Siamo noi Firenze. A tirare le fila e a costituire il motore, i Ristoratori Toscani. E sono loro a lamentare una realtà che riguarda tutti da vicino ed è esemplare con cali di fatturato dal 40% fino a oltre il 90% per quanto riguarda catering e banchetti, i più colpiti dalla sospensione di cerimonie ed eventi. E la domanda che rimane sottintesa è inquietante: chi ce la farà?
Il motore della manifestazione, i Ristoratori Toscani, è nato alla fine del lockdown per cercare di creare un fronte unito sui punti necessari per la ripresa. A illustrarli, a gran voce dal camioncino che funziona da palco, è Pasquale Naccheri, il presidente dell’associazione, titolare de “il Vecchio e il Mare”, che li scandisce: proroga della cassa integrazione, contributi a fondo perduto, creazione del “Fondo promozione destinazione toscana”, zero tasse per l’anno 2020.
In piazza tutto il centrodestra compatto, stretto intorno alla candidata alle regionali Susanna Ceccardi. Una presenza, quest’ultima, che solleva anche un piccolo inizio di applauso quando viene annunciata dal palco. Anche se ciò che viene sottolineato con forza è la natura apartitica dell’associazione, tant’è vero che viene annunciato l’incontro, nel pomeriggio, con l’assessore regionale Stefano Ciuoffo. In piazza, ad ascoltare il mondo della produzione, anche l’assessore della giunta Nardella, Federico Gianassi.
Fra i punti toccati nel torrenziale discorso di Naccheri, anche una questione molto sentita a Firenze, quella dei canoni imposti alle imprese, in particolare nel centro storico. Una questione spinosa, che ha visto anche il Comune di Firenze prendere delle misure che tuttavia ad ora sembrerebbero non avere grandi conseguenze. Su qeusto punto, la richiesta è tranchant: invalidare le procedure di sfratto per mancato pagamento del canone nel corso del periodo di lockdown. Del resto, il problema è semplice: con gli esercizi chiusi, non si lavora e dunque non si riscuote. E dunque, non si riescono a pagare i canoni. Dall’intero centrodestra giungono intanto non solo parole di solidarietà per la battaglia dei settori produttivi rappresentati in piazza, ma anche attacchi alla giunta, comunale, e regionale, per le contromisure “insufficienti”.
“Né Governo né Regione sono interlocutori attendibili – dice il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi – Sono stato in piazza ad ascoltare l’urlo del mondo che lavora. Chiedono soluzioni e non promesse astratte. Aiutare chi produce ricchezza, posti lavoro e paga le tasse, nei Paesi normali è la priorità. Dal Governo Conte e dalla Regione di Rossi e Giani, solo chiacchiere e distintivi. Ho raccolto decine di testimonianze di ristoratori toscani, tassisti, guide turistiche, albergatori, ambulanti attanagliati dalla crisi economica post-pandemia. Servono una proroga della cassa integrazione, contributi a fondo perduto, una creazione del fondo promozione destinazione Toscana, va sospeso il pagamento delle tasse per il 2020. Nel centro di Firenze la situazione è disastrosa con pochi fiorentini e zero turisti, bisogna scongiurare chiusure di massa”.
In tarda mattinata, una delegazione ha incontrato il candidato alla presidenza della Regione del centrosinistra Eugenio Giani, presidente del consiglio regionale, che ha firmato il manifesto approntato dai Ristoratori Toscana. La firma al manifesto era stata apposta anche dalla candidata del centrodestra Ceccardi. .
Nel pomeriggio, l’incontro con l’assessore allo sviluppo economico Stefano Ciuoffo, ribadisce intanto l’impegno della Regione “su tutti i fronti che “possono favorire una ripresa delle attività economiche in Toscana. I temi posti – precisa – sono prevalentemente legati a decisioni e finanziamenti statali. Tuttavia, su ciò su cui possiamo intervenire, lo faremo, come ad esempio il sostegno alla richiesta di modifica ai protocolli relativa ai congiunti in determinate situazioni all’interno dei locali e degli spazi di loro competenza. Dobbiamo essere consapevoli che nessun aiuto una tantum potrà sostituire quanto derivava dal proprio lavoro ed è per questo che il nostro impegno è rivolto a far ripartire l’economia e il turismo, così da supportare l’intera filiera connessa”. Inoltre a giorni l’assessore annuncia la partenza di una grande campagna promozionale della Toscana che si ritiene possa contribuire a recuperare parte della stagione. “Tutte le azioni utili a sostenere il rilancio delle attività economiche – conclude – saranno portate avanti con determinazione”.
Foto: Luca Grillandini