Firenze – Lunghe code per riempire le bottiglie ai fontanelli sparsi per la città. Sarà il rientro dalle ferie, sarà che il servizio continua ad essere un successo in una città povera di fontane, ma le code di fine agosto non passano inosservate. Qualche polemica sugli sprechi.
L’erogazione di acqua refrigerata naturale e frizzante è praticamente a flusso continuo. In alcune piazze il flusso ridotto indispettisce chi è in attesa, ma la fila diventa anche l’occasione per un aperto confronto sulle motivazioni che portano ad approvvigionarsi presso le fontane pubbliche: la praticità di poter arrivare in auto o in scooter e riutilizzare le bottiglie è ad esempio al secondo posto dopo la gratuità del bene primario erogato. Le buone pratiche si sprecano ed è un bene.
Qualche dubbio e non poche le polemiche in merito ai metodi di utilizzo: Publiacqua, infatti, nelle istruzioni affisse agli erogatori invita a pulire bene i contenitori utilizzati prima di effettuare il prelievo.
Usare bottiglie di plastica oppure di vetro? Questa la prima discussione che si apre. La seconda invece è più accesa: è corretto sciacquare i contenitori utilizzando l’acqua ad alta qualità? I toni della discussione si alzano.
Usare l’acqua erogata per pulire le bottiglie da riempire accende gli animi di chi è in fila ad aspettare. “Uno spreco assurdo” lamenta qualche cittadino in attesa, scontrandosi così con chi sembra essere convinto delle proprie azioni. C’è chi ribatte che l’erogatore a tempo rischia comunque di far sprecare acqua poiché l’erogazione prosegue anche a contenitore pieno. “Era meglio un rubinetto tradizionale” è il parere più condiviso che sembra sposare il motto “non sprecarne neppure una goccia”.
Sarà il rientro dalle ferie, sarà il caldo d’agosto, ma l’attenzione agli sprechi e la grande sensibilità che si respira in queste ore davanti ad un fontanello pubblico fiorentino potrebbe essere un buon punto di partenza per riflessioni ambientali molto più grandi.