Firenze – Presidio e striscioni in piazza della Signoria, un quesito vitale da porre all’amministrazione: perché, se la domanda cresce, non assumere i cinquanta idonei del concorso 2014 per educatori dell’infanzia, concorso che dette origine alla graduatoria, che scade, tra l’altro, a luglio 2017? Così, gli educatori in protesta oggi, lunedì 19 dicembre, sono stati fatti salire a Palazzo Vecchio, dove i loro rappresentanti hanno incontrato la vicesindaco nonché assessore alla scuola Cristina Giachi, nota per aver innalzato a sistema l’introduzione delle cooperative nelle scuole d’infanzia fiorentine, per “coprire” parte del servizio, finora pubblico al 100%.
All’incontro, cui era presente anche l’assessore Federico Gianassi, i portavoce della protesta hanno posto la “fatidica” domanda alla vicesindaco: vale a dire, perché non assumere intanto gli idonei, dal momento che di fatto si tratta di personale che lavora come supplente da molto tempo, e che col nuovo decreto enti locali si può procedere alle assunzioni per servizi educativi per il 100%, invece che per il 25% come era stato con la vecchia legge?
Da parte dell’amministrazione è stato sottolineato che, dal momento che la richiesta di accoglienza negli asili nido cresce, è importante allargare il servizio. In ogni caso, la vicesindaco ha sospeso la discussione fino a un prossimo incontro, da tenersi dopo la Befana con le Rsu comunali, incontro cui saranno presenti anche i dirigenti del settore: vale a dire, coloro che hanno in mano i “numeri” e il polso della situazione reale.
Del resto, secondo i lavoratori, prima ancora che pensare ad allargare il servizio, bisognerebbe pensare a potenziarlo, mettendo in gioco le “maestranze” qualificate che sono già presenti. E tuttavia, dicono dall’Usb, la partita che si gioca ha anche un altro carattere: “ Abbiamo anche posto il problema – dice Stefano Cecchi, Usb – se ad ostare alle assunzioni degli idonei sia un pregiudizio politico. Perché di una cosa siamo certi: basta cooperative, il Comune è un’entità politico-amministrativa che deve produrre servizi per i cittadini, servizi pubblici, che fanno il valore aggiunto della democrazia. Altrimenti, svuotato delle sue funzioni, il Comune si riduce a un ente inutile“.
Sul tema ricordiamo che è stato posto anche un question time da parte della consigliera comunale di Frs (Firenze riparte a Sinistra) Donella Verdi, nel corso della seduta di consiglio di oggi.