Firenze – Esce il nuovo bando (il secondo) in merito alla “sistemazione” degli artisti di strada fiorentini, e le polemiche mai sopite riesplodono. E riesplodono non solo per quanto riguarda il merito del provvedimento, che comunque aumenta di 6 postazioni il numero delle assegnazioni di punti di spettacolo in strada (piazza della Repubblica, piazzale Michelangelo, piazza Santo Spirito, via Martelli, via degli Avelli e Ponte Vecchio e saranno destinate alle attività cosiddette a ‘libero esercizio’, quindi con possibilità di musica amplificata) ma anche per quanto riguarda il metodo. Vale a dire, le modalità con cui l’amministrazione comunale prende le decisioni per organizzare la mappatura dei posti di attività artistica in città. E all’interno delle modalità con cui viene costruita la mappatura, in discussione anche i criteri con cui si “sceglie” chi avrà o meno il diritto di esibirsi nelle strade del centro fiorentino. Infatti, è la contestazione degli artisti, mettere come sbarramento la “documentazione” di aver lavorato un tot di giornate nel 2013, equivarrebbe a escludere fior d’artisti, che, vista la natura del loro lavoro, non saranno in grado di dimostrare di aver lavorato. A protestare contro il governo cittadino è la stessa associazione italiana degli artisti di strada. “Il comune – ha spiegato Ramin Saravi, presidente dell’associazione – non ci ha mai concesso un incontro. In più il regolamento di cui si vantano esclude gli artisti. Per potervi accedere è necessario dimostrare di aver lavorato una serie di giornate nel 2013 e questo per molti di noi è impossibile da dimostrare“.
Il Comune, quindi, secondo gli artisti che ieri pomeriggio, si sono ritrovati in piazza della Repubblica a Firenze, “esclude l’arte e la ingabbia nella burocrazia”. Edunque, la richiesta sorge naturalmente: “Chiediamo con forza l’apertura di un tavolo di negoziazione serio che non escluda l’arte dalla città”.
Contro le posizioni dell’associazione si pone, traendo la spada in difesa del comune di Firenze e della sua regolamentazione e pur non negando la criticità di alcuni passagi, OpenArt-Confesercenti, che in una nota dichiara “Per la prima volta in Italia un’Amministrazione comunale, attraverso uno specifico Regolamento, riconosce la figura professionale dell’artista di strada, conferendo così dignità alla relativa categoria. E’ un risultato unico e di fondamentale importanza perchè si dissocia dal principio qualunquista della “libera espressione” (che vorrebbe sdoganare qualunque esibizione come forma d’arte). Si definiscono invece regole chiare di accesso alla professione e di convivenza, con spazi dedicati agli itineranti, a garanzia sia degli artisti che della città. L’Amministrazione ha ben compreso la filosofia che da sempre è alla base delle proposte avanzate da “OpenArt-Confesercenti”, scegliendo di non escludere nessuno degli artisti che avevano presentato regolare domanda e quindi di accogliere tutti i richiedenti, di raddoppiare il numero di postazioni di pregio per la categoria Libero Esercizio ed infine, di indire un secondo bando”.
Assunto quindi il fatto che OpenArt “non condivide le manifestazioni in cui si esprime una critica generica e fine a se stessa”, l’associazione lamenta anche di aver “invitato ufficialmente Aias per condividere una griglia di postazioni da proporre all’Amministrazione ma l’offerta è caduta nel vuoto, come l’invito a lavorare sulla qualità e ad elaborare criteri di valutazione”.
L’invito che l’associazione rivolge a coloro che protestano “è di non farsi strumentalizzare dagli interessi personali di pochi e di riprendere la via del dialogo con tutti gli attori istituzionali, trasformando le rivendicazioni in obiettivi, al fine di suggerire all’Amministrazione le soluzioni migliori possibili a favore di tutta la categoria. Nei prossimi giorni, OpenArt proporrà all’Amministrazione l’apertura di un Tavolo di lavoro, per condividere le regole sulla selezione degli artisti, tema delicato, non adeguatamente trattato dal Regolamento e che non può esaurirsi all’esame dei titoli: inoltre sarà necessario affrontare alcune criticità che rischiano di vanificare quanto di buono produce il Regolamento per la categoria e l’immagine di Firenze”.
Anche l’assessore Betttarini reagisce alle critiche di Aias: “Per la prima volta in Italia –spiega – un’Amministrazione comunale riconosce la figura professionale dell’artista di strada con un regolamento, dando dignità alla categoria. Un regolamento che la stessa Confesercenti definisce ‘inclusivo e non basato su privilegi’. Abbiamo ascoltato le posizioni di tutti, lavorando insieme agli operatori in ogni fasi della definizione della nuova disciplina. I pochissimi che protestano – ha concluso l’assessore – portano avanti una polemica strumentale che si autoannulla di fronte ai fatti: abbiamo raddoppiato le postazioni dando a tutti l’opportunità di svolgere il proprio lavoro. Pensare di dettare all’Amministrazione il punto esatto in cui si ha voglia di esibirsi ha un che di surreale. Non c’è alcuna ragione per protestare”.
Per partecipare al bando c’è tempo fino al 3 luglio 2015. Tutte le informazioni sono disponibili all’indirizzo http://www.comune.fi.it/export/sites/retecivica/comune_firenze/bandi/svil_economico.htm