Artigiani artisti, flash mob in piazza dei Ciompi

Firenze – Distanziamento e mascherine non hanno impedito agli artigiani di strada, ovvero quei lavoratori manuali che mettono insieme, indipendenza, creatività e capacità tecniche manuali, di mettere in atto un colorato flash mob oggi pomeriggio, domenica 18 ottobre, in piazza dei Ciompi a Firenze.

Un’iniziativa il cui scopo è anche quello di rappresentare le difficoltà di questa fetta significativa dell’economia toscana, alle prese non solo con l’impatto della pandemia, con fiere e manifestazioni cancellate un pò dovunque, ma anche, dicono gli operatori, “con le limitazioni operate dal Comune di Firenze e dalla Regione Toscana, che hanno prodotto un modello negativo unico nel panorama nazionale. In altre regioni, i mercatini artistici e rurali sono stati i primi a ripartire, godendo a volte di incentivi e sostegno da parte di molte amministrazioni locali.  Crediamo sia necessario ricordare che la nostra attività e la ricerca storiografica dei tanti artigiani manuali e creativi sono elemento cardine di questo paese, promossi e tutelati dalla nostra costituzione agli articoli 45 e 117. La scelta di escludere gran parte di queste figure dai regolamenti comunali e da una legge regionale sul commercio che incasella in un’unica figura di “Hobbista” le tante “partite IVA artista” e i cosiddetti operatori dell’ingegno creativo, contrasta fortemente con tali richiami costituzionali”.

Tirando le fila, ciò che chiedono gli artigiani artisti manuali è mettere ordine nella legislazione di settore, differenziando attraverso la legge l’impresa artigiana dal carattere individuale dell’artigiano manuale, artistico e tradizionale, ripristinando ciò che è stato cancellato dalle Leggi sull’artigianato, in particolare dalla legge-quadro 443, 1985. Il contorno legislativo deve muoversi attorno a questa definizione di artigiano: chi fa un’arte a mano, chi esercita un mestiere manuale in proprio, con utensili, attrezzi e macchinari a guida manuale adatti a singole lavorazioni, (con esclusione dei macchinari per l’automazione o la serie).  La ragione di questa profonda crisi sta proprio in quelle leggi che hanno inserito gli artigiani nella categoria degli “imprenditori”, introducendo obblighi difficilmente sostenibili e in aperto contrasto con le definizioni stabilite dal Codice Civile”.

Foto: Luca Grillandini


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