ARTE, il canale franco-tedesco che diffonde cultura in tutta Europa

I documentari parlano anche di scienza, viaggi e molto altro

Durante un viaggio in Germania o in Francia è possibile, magari durante una triste serata piovigginosa in albergo e magari durante una sessione di zapping nevrotico davanti allo schermo della televisione imbattersi in un canale dal nome conciso e accattivante: “ARTE”.

L’ arte è sicuramente al centro di questo canale televisivo a vocazione culturale franco-tedesco nato nel 1988 per volontà degli allora Presidente francese François Mitterrand e del Cancelliere della Repubblica Federale Tedesca Helmut Kohl. In realtà il nome del canale non si riferisce alle arti: si tratta infatti di un acronimo francofono (Association Relative à la Télévision Européenne) riconoscibile dal logo dell’azienda in grafia maiuscola.

In quanto canale binazionale ARTE ha tre sedi: Strasburgo (ARTE GEIE-Gruppo Europeo d’Interesse Economico), Parigi (ARTE France), Baden-Baden (ARTE Deutschland TV GmbH). Le sedi nella capitale francese e nella cittadina termale nello Schwarzwald si occupano di produzione, “content” e “editing”. È importante notare che ARTE risponde all’organizzazione televisiva nazionale. Ha cioè due “anime”: una centralizzata in Francia e un’altra decentrata (ovvero con varie declinazioni “regionali”) in Germania.

Da un punto di vista finanziario si tratta di un canale pubblico finanziato al 95% dal canone televisivo dei due Paesi. In particolare in Germania ARTE è finanziata tramite il cosiddetto “Rundfunkbeitrag”, il canone televisivo, principale fonte finanziaria delle emittenti pubbliche ARD e ZDF, entrambe socie di ARTE.

Le sedi di Parigi e di Baden-Baden finanziano quella di Strasburgo in parti eque e forniscono i programmi prodotti internamente o acquistati al 40% ciascuna. Il restante 20% dei programmi proviene dalla sede di Strasburgo e da emittenti europee partner.

ARTE è sì binazionale, ma ha vocazione fortemente internazionale, infatti offre contenuti in 6 lingue (francese e tedesco e sottotitolazioni in inglese, italiano, polacco, spagnolo) raggiungendo così il 70% circa degli abitanti d’Europa. Un altro fatto che colpisce guardando questo canale è l’assenza di pubblicità! ARTE infatti non trasmette pubblicità e la sua agenzia pubblicitaria principale è Ketil Média con sede a Boulogne Billancourt (nei pressi di Parigi)

Dando poi un’occhiata alle produzioni di ARTE si nota che il 56% delle produzioni sono documentari, il 19% film cinematografici (così come serie e fiction), il 14% programmi d’informazione (attualità) e il 5% musica e spettacoli dal vivo. All’interno di quest’ultima è possibile citare la produzione della Settima Sinfonia di Beethoven sotto la bacchetta del controverso direttore d’orchestra di origini greche Teodor Currentzis (2021). Le produzioni musicali in ogni caso non sono solo classiche ma spaziano tra tutti i generi musicali, dal rock al jazz al pop e così via.

I documentari di ARTE sono quindi il “pezzo forte” dell’azienda: questi ruotano attorno a temi culturali ma anche scienza, viaggi e molto altro trovano spazio nella produzione documentaristica. Si può citare la serie di documentari “Tracks East” a titolo d’esempio: questa ha come scopo far conoscere al pubblico la cultura geek e underground emergente in questo momento nei paesi dell’Europa Orientale. Altre produzioni di ARTEStudio sono: la rubrica “Le dessous des cartes”, dal taglio geo-politico e la rubrica “Karambolage” che propone ogni domenica delle brevi animazioni su aspetti culturali (lingua, pietanze; usanze etc;) francesi e tedeschi in ottica contrastiva (per analogia e opposizione) come ad esempio il concetto tedesco di “Abendbrot” e di “Petit suisse” francese. I cinefili apprezzeranno sicuramente la rubrica settimanale “Blow Up”, il cui titolo rende omaggio al capolavoro filmico omonimo di Antonioni (1966): qui si trattano i film in maniera tematica (ex. “le scale nel cinema”) oppure biografica (ex. “Chi è Kirk Douglas”-“C’est quoi Kirk Douglas?”-“Worum ging’s bei Kirk Douglas?”). Per quanto riguarda la produzione filmica è fondamentale ricordare che ARTE in collaborazione con l’Associazione delle Cineteche Europee (ACE) rende pubblici i grandi classici del cinema europeo quali “Rocco e i suoi fratelli” di Luchino Visconti

Dal 2002 esiste inoltre ARTE Radio con sede a Parigi. La web radio priva di pubblicità include reportage, radiodrammi e “podcasts” accessibili gratuitamente online e scaricabili.

Per concludere ARTE è anche un punto di riferimento per la distribuzione di documentari: Grazie ad ARTE oltre 4.000 ore di documentari prodotte da più di 150 prestigiose case di produzione francesi e straniere sono disponibili al pubblico.

L’estrema varietà contenutistica, l’alta qualità e lo spirito critico di apertura culturale di ARTE lo rendono non solo un esperimento ben riuscito della cosiddetta amicizia franco-tedesca: è anche un ottimo strumento (di ascolto soprattutto) per i discenti di francese e/o tedesco come lingua straniera. A questo proposito ricordiamo che ARTE esiste anche come piattaforma Internet e come App con iscrizione gratuita!

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