Arte e politica: 18 mostre sulla grande fioritura culturale dell’Islam

Parigi – Diciotto mostre in 18 città per avvicinare i francesi agli splendori delle arti fiorite nel corso dei secoli nei paesi musulmani.  Con “Arti dell’Islam”, un’iniziativa presentata solennemente oggi al Louvre dai ministri della cultura e dell’educazione nazionale,  Parigi cerca infatti di aprire una nuova pagina nei difficili rapporti tra le comunità che vivono nel paese e cercare così di arginare aspirazioni separatiste e comunitarie che avvelenano da tempo il clima politico.

L’offensiva culturale viene lanciata in un momento in cui non sono i capolavori della civiltà islamica ad attirare l’attenzione ma il processo contro i terroristi che il 13 novembre del 2015 avevano sparso il terrore nella capitale con multipli attentati tra cui quello al Bataclan costato la vita a 137 persone e la vittoria dei talebani in Afghanistan.

Intitolata “un passato per il presente” l’iniziativa vuole ora ricordare che islam non fa rima con terrorismo ma soprattutto con splendide civiltà che si sono sviluppate dall’India alla Spagna, dall’Africa all’Indonesia e che nella loro lunga storia non si sono solo scontrate con l’occidente ma hanno anche intrecciato fruttuosi rapporti culturali.

“Bisogna cambiare lo sguardo sull’Islam” ha sottolineato la responsabile del ministero della cultura Roselyne Bachot ricordando che l’impulso era stato dato mesi fa dallo stesso presidente Emmanuel Macron  in occasione della discussa legge sul separatismo.

L’invito del presidente non era caduto nel vuoto: subito si erano messi all’opera il Louvre e la direzione dei musei di Francia riuscendo a organizzare a tempi record un’offensiva decentralizzata su tutto il territorio attingendo ai tesori islamici delle collezioni locali. Così, a partire del 20 novembre fino a marzo, le diciotto città metteranno in mostra i loro capolavori a testimonianza non solo della qualità artistica ma anche della grande diversità  delle civiltà all’interno del mondo islamico.

L’ingresso sarà gratuito, grazie anche al finanziamento di 4 milioni di euro del ministero della cultura. Il programma, che è soprattutto destinato ai giovani, prevede anche tutta una serie di iniziative didattiche sempre orientate non solo a far conoscere realtà  non sufficientemente note in occidente ma anche cercare di far nascere un senso di orgoglio nei francesi originari di paesi musulmani che spesso si sentono considerati cittadini di serie b. Proprio per alimentare i legami tra passato e presente nelle mostre sono anche inserite opere di artisti musulmani contemporanei.

“L’art de l’islam” è sicuramente un’iniziativa più che lodevole ma che lascia anche un po’ perplessi perché si ha come  l’impressione che l’obiettivo politico sia tanto preponderante da offrire alla fine un quadro riduttivo delle civiltà che vuole invece illustrare. Il mettere insieme civiltà dalla storia così diversa come ad esempio l’India e la Persia e proporle sotto la sola etichetta dell’islam non rende giustizia a culture così  ricche di tanti altri apporti fondamentali.

Le diciotto mostre poi esporranno ciascuna solo una decina di opere, offrendo certo  un importante spunto di riflessione ma certo non un panorama esaustivo degli splendori provenienti da civiltà non sempre omogenee.  Per gli amanti dell’arte islamica comunque,  questo “bouquet” di mostre è di grande interesse perché espone capolavori non solo di tema religioso ma anche profano e opere che dimostrano come in passato tra mondo cristiano e musulmano gli scambi sia stati costanti.

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