Arte e artigianato: il Museo Ginori si apre al pubblico grazie al web

Primo passo verso la fruizione di uno dei primi musei dello Stato italiano

Presentato a Milano il sito online del Museo Ginori, uno dei primi musei dello Stato Italiano.Su museoginori.org è visitabile il museo, fisicamente ancora inaccessibile ma virtualmente vivo e ricco di tutti gli oggetti che rappresentano la storia della Manifattura e l’incredibile rapporto con artisti, architetti e designer che hanno dato vita a una felice stagione artistica e di collezioni in porcellana di alto design.

Una storia iniziata nel Settecento dal fiuto imprenditoriale del marchese Carlo Ginori, che a Sesto Fiorentino ha stabilito il quartier generale del Museo e della Manifattura e che continua ai giorni nostri, con progetti futuri, insieme a importanti collaborazioni come dall’Opificio delle Pietre Dure, e il Dipartimento SAGAS dell’Università per quanto riguarda le mostre, oppure con l’organizzazione di convegni internazionali, attività didattiche e laboratoriali.

Tomaso Montanari, Presidente della Fondazione Museo Ginori afferma: “Il museo è temporaneamente inaccessibile al pubblico, ma è vivo e pronto a condividere conoscenza. Lanciare un sito a museo chiuso è una sfida, ma è anche e soprattutto un’occasione per promuovere un’altra idea di museo… il suo essere un centro di ricerca e di produzione culturale e una comunità impegnata a sviluppare un dialogo critico sul passato, sul presente e sul futuro”.

Un sito che presenta, nella sezione delle Collezioni, le opere determinanti della storia della Manifattura, complete di schede redatte dalle conservatrici Oliva Rucellai e Rita Balleri. All’interno si possono ammirare preziosi addobbi per la tavola, sculture in porcellana; modelli in cera, gesso e zolfo; oggetti di uso comune come le targhe per i numeri civici e gli isolatori per le reti elettriche; disegni e prototipi che documentano una filosofia operativa e una ricerca eccezionali con maioliche artistiche e capolavori dello stile Liberty.

La passione per le piante esotiche di Carlo Ginori, coltivate vicino alla manifattura è immortalata nei numerosi decori floreali. È documentato anche quando venivano lasciate sul fondo del mare a Cecina le porcellane per  far crescere sopra i coralli, oppure è presente un company profile scritto dal Carlo Lorenzini, in arte Collodi, quando il fratello Paolo dirigeva la fabbrica Ginori infine, le parole di don Lorenzo Milani, particolarmente vicino alla Ginori negli anni critici del dopoguerra.

In oltre due secoli i ricordi e le storie sono numerosi. Storie di arte, di artigianato, di collezionismo, di stravaganze, di talento e di passione. Il sito è stato costruito dalla digital agency fiorentina Cantiere Creativo, realizzato con una tecnologia basata su Dato CMS, che tiene conto delle esigenze di ipovedenti e non udenti.

Nonostante la Fondazione Ginori goda di diritto privato, ha investito in un sito con gli standard richiesti alle pubbliche amministrazioni e viene promosso con una campagna di manifesti per garantirne visibilità in collaborazione con Muttnik, lo studio grafico di Firenze che ha progettato anche l’identità visiva del Museo Ginori.

Il Museo Ginori è nato insieme alla Manifattura di Doccia e per quasi trecento anni è stato un museo d’impresa rappresentando la più antica manifattura in Italia.

Della sua collezione notificata, per il suo valore storico-artistico dal 1962, fanno parte circa 8000 oggetti in porcellana e maiolica databili dal 1737 al 1990 e una raccolta di modelli scultorei in cera, terracotta, gesso e piombo dal XVIII al XX secolo più lastre in metallo incise e pietre litografiche per la stampa dei decori; un archivio di documenti e disegni 300 dei quali di proprietà del fondo Gio Ponti, una biblioteca storica, una biblioteca specialistica e una fototeca.

In foto: Manifattura Ginori, Laocoonte (da Filippo della Valle, su invenzione di Baccio Bandinelli, con varianti), calco in gesso, fine XVIII – inizio XIX secolo, Museo Ginori

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