Firenze – L’indice di contagiosità (Rt) cala, ma per l’Ars ancora non basta e i dati confermerebbero la zona rossa per la Toscana. Il calo dell’indice di contagiosità che è passato dall’1,8 della prima settimana di novembre all’1,34 di quella successiva, non basta a far cambiare colore alla nostra Regine, che si conferma zona rossa per criticità agganciate alla pressione sul sistema sanitario, al tracciamento e alla percentuale di positivi sui tamponi eseguiti. E’ questo il verdetto dell’ultimo report pubblicato dall’Agenzia regionale di sanità, che punta il dito in particolare sul superamento della soglia per quanto riguarda il tasso di occupazione delle terapie intensive che si mantiene sul 47% , di fatto stabile rispetto alla settimana precedente, ma anche sui numeri dei posti letto in area medica (36% in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente). Risultano confermate, secondo quanto si legge sul report dell’Ars, anche le due allerte relative alla “percentuale dei tamponi positivi su totale (25,5% pressoché stabile rispetto alla settimana precedente) e alla percentuale di casi di cui si riesce a effettuare una regolare indagine epidemiologica (53,3% in aumento rispetto alla settimana precedente ma ancora sotto il 75%)”. In defintiiva, secondo quanto dice la stessa Ars, saranno i dati delle prossime due settimane a fare da cartina di tornasole per quanto riguarda “le tendenze della diffusione dei contagi e il loro impatto sul sistema sanitario regionale”.
23 Novembre 2020
Ars, Toscana ancora zona rossa, criticità per sistema sanitario e tracciamenti
1 minuto di lettura