Firenze – Arriva la Juve. Domani sera al Franchi sarà di scena quella che per Firenze è la partita più attesa del campionato, quella che ad inizio anno all’uscita dei calendari i tifosi viola vanno a ricercare per prima. E quella che arriva è una squadra che pare imbattibile, lanciatissima verso il quinto scudetto consecutivo e che potrebbe, con una vittoria contro i viola, già chiudere il discorso se il Napoli dovesse perdere a Roma.
Un match che si presenta quindi proibitivo per Borja e compagni in un momento di forma non esaltante e con voci insistenti su un futuro di Sousa lontano da Firenze. Certo è che la gara di domani sarà un momento importantissimo per i tifosi gigliati, oramai sicuri di non poter chiedere granché al campionato e quindi concentrati sulla speranza di poter battere gli odiati “gobbi”, ricordando le immagini di quel 4-2 di due anni fa quando Pepito affossò i bianconeri con una tripletta.
Sousa è conscio della forza della squadra di Allegri, giunta al 23esimo risultato utile consecutivo: “I numeri di questa squadra sono importanti ma perché alle spalle ha una cultura di vittoria importante. Nei momenti di difficoltà riescono subito a rialzarsi perché conoscono bene la loro grandezza. Hanno sempre la testa focalizzata alla vittoria continua, non guardano gli altri con indifferenza ma affrontano tutti nello stesso modo. Tutti i miei ragazzi sentono questa partita in modo particolare, spero che venga fuori qualcosa di positivo. Spero che sia una Fiorentina simile a quella vista a Torino, che fu perfetta nelle transizioni difensive e che, anche se pressata, riusciva sempre a venire fuori. Voglio una Fiorentina ambiziosa e coraggiosa. Il gruppo ha sempre fanno venir fuori le individualità, non il contrario. Dobbiamo vincere la partita perché tutti sentiamo l’importanza di questa partita. Dobbiamo dare tutto e di più”.
E la formazione di Udine aveva fatto intendere quanto Sousa tenesse alla gara di domani, mettendo in campo un forte turnover. Ma alcuni giocatori sembrano ancora in difficoltà fisica e a Udine qualcosa è mancato: “Molto è dipeso dall’atteggiamento dei nostri avversari. L’Udinese ci ha creato delle difficoltà che potremo vedere anche domani, perché la Juve gioca con un “blocco” più basso. Nonostante tutto abbiamo creato delle occasioni che però non sono state sufficienti per vincere la partita”.
Ma il calo di intensità nel gioco della squadra visto nella seconda parte di campionato va di pari passo con quello dello stesso allenatore che fa autocritica: “Io nelle mie vene da piccolo ho sempre vinto. Io voglio vincere e da sempre, ho spinto tutti per vincere, tante volte rischiando delle fratture interne. Arrivi in un momento in cui sei vuoto di energia e devi saperti gestire meglio. In futuro la gestirò bene. Abbiamo tutti avuto un calo di intensità ma i mancati risultati di questo periodo non sono dovuti al poco impegno. Sono state componenti tecnico-tattiche che ci hanno impedito di fare bene “.
Intanto i tifosi si sono fatti sentire, andando ai campini per trasmettere alla squadra l’importanza del match di domani:“Coi tifosi è andato tutto bene, fino ad oggi il nostro rapporto è stato sempre ottimo. Loro ci hanno criticato quando le cose sono andate male ma ci sono stati vicini quando hanno visto quello che volevano vedere sul campo, se rappresentavano i loro valori. In partite come queste c’è ancora una voglia maggiore di vincere. La tifoseria come noi sente molto questa partita per questo dovremo dare tutto e di più”.
E per cercare di pressare alto la Juventus, Sousa si affiderà probabilmente a Zarate, uno dei più positivi a Udine: “A seconda degli avversari mi sento di prendere alcune decisioni da un punto di vista tattico. Mauro è un giocatore discontinuo però nella fase finale di realizzazione è quello che può fare più cose. Dipende se in una gara voglio una parte iniziale più ambiziosa ed una seconda più di contenimento”.
Tornerà in cmpo dall’inizio anche Astori, lasciato in panchina nel turno infrasettimanale, secondo alcune voci per punizione dopo le sue critiche negative al gruppo dopo la partita con l’Empoli. Ma Sousa zittisce subito queste illazioni:”La decisione di tenerlo fuori è stata tecnico-tattica. Non posso dare troppo spazio a voci di gossip che non hanno fondamento”. Fuori Vecino per infortunio, prenderà il suo posto in mezzo al campo Borja, con Ilicic e uno tra Tello e Bernardeschi (apparso ancora stanco) sulla fascia destra.
Undici leoni che proveranno a fermare la corazzata bianconera, con un Franchi infuocato pronto a spingere i suoi per tutta la partita.