Da una parte artisti che fanno della perfezione del movimento il loro linguaggio e che parlano attraverso il corpo. Dall’altra, ragazzi con disabilità che utilizzano la parola scritta come ponte fra i loro gesti inadeguati e un cervello intelligente, un mondo interiore ricco e creativo.
Questo è Don Chisciotte, nato da K-Lab e Aterballetto, per raccontare quel Don Chisciotte che esiste in ognuno di noi, per raccontare la pretesa e il desiderio di essere “normali esseri umani”, la sfida di “trasformare con la determinazione il sogno in realtà”, il sogno di scardinare tutte le barriere, fisiche e culturali, della società.
L’appuntamento è per lunedì 6 ottobre, alle 21 presso la Fonderia, sede della Fondazione Nazionale della Danza a Reggio Emilia.
Se danza e disabilità possono progettare insieme… Cosa non si può fare?