“OPERAZIONE STORICA E SVOLTA NELLE INDAGINI”:
Maxi operazione dei carabinieri contro la ‘ndrangheta in Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Calabria e Sicilia. Migliaia i carabinieri impiegati. Centodiciassette gli arresti disposti dalla magistratura di Bologna. Altri 46 provvedimenti sono stati emessi dalle procure di Catanzaro e Brescia, per un totale di oltre 160 arresti.
L’operazione dei carabinieri del comando di Reggio Emilia si è concentrata soprattutto nelle province di Reggio Emilia e Modena. Arresti e perquisizioni in corso dalle 3 di questa mattina a Reggio Emilia, Bibbiano, Montecchio, Brescello, Gualtieri, Reggiolo.
L’arresto più eclatante è quello di Giuseppe Pagliani, consigliere comunale e provinciale di Forza Italia a Reggio Emilia. Per lui l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. E’ stato tato portato via da casa sua, a Arceto, poco dopo le 6.00 della mattinata.
Gli esiti dell’indagine hanno consentito di delineare il quadro complessivo degli assetti organizzativi della cosca “GRANDE ARACRI”, radicata in Calabria, nella piccola città di Cutro – da dove proviene buona parte della comunità calabrese presente a Reggio Emilia – e con estese propaggini extraregionali in Emilia Romagna e in Lombardia, tutte subordinate al boss detenuto Nicolino GRANDE ARACRI e dotate di ampia autonomia nel perseguimento dei diversificati interessi illeciti.
I reati sono contestati sono: associazione di tipo mafioso, estorsione, usura, porto e detenzione illegali di armi da fuoco, intestazione fittizia di beni, reimpiego di capitali di illecita provenienza, emissione di fatture per operazioni inesistenti.
La maggior parte degli arresti sono stati eseguiti nella provincia reggiana e tra le persone in manette diversi imprenditori calabresi tra cui lo stesso Nicolino Sarcone.
“LA CENA DELLE BEFFE” E “POKE BALLE”: Nell’operazione è tornato in carcere anche il giornalista Marco Gibertini già finito in un’inchiesta per evasione fiscale. Arrestato anche l’imprenditore Giuseppe Iaquinta, padre del noto calciatore.
IL “CASO MESIANO” E L’ELOGIO DI SABRINA: Accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso, di accesso abusivo alle banche dati della polizia e di minacce alla giornalista Sabrina Pignedoli dI Ansa e Carlino affinché non pubblicasse notizie sulla famiglia di Antonio Muto, è finito in manette nell’ambito dell’operazione Aemilia anche il poliziotto Domenico Mesiano, già autista del questore di Reggio Domenico Savi, da circa un anno trasferito. Il suo nome spuntò già nella lettera anonima spedita ai giornali alla vigilia delle amministrative e che parlava in modo infangante delle parentele del sindaco Luca Vecchi, che sporse denuncia.
Questa la dichiarazione del sindaco di Reggio Luca Vecchi dopo che sono stati resi noti i dettagli della maxi-operazione: “La situazione che abbiamo davanti è molto chiara: la lotta alla mafia in questa città e in gran parte del Nord Italia è la nostra nuova Resistenza“.