Firenze – Il record lo fa Pisa: sui dati resi noti dall’agenzia ambientale Arpat, risulta che in Toscana siano stati consumati 141.722 ettari di suolo al 2020, il 6,17% del territorio regionale e che a consumare di più, in termini di consummo di suolo netto, siano stati Pisa per l’appunto con +46 ettari e Firenze con più 41. Il dato toscano si pone in ogni modo al di sotto della media nazionale, crescendo lievemente rispetto al 2019, quando gli ettari di suolo consumato erano stati 141.440 e la percentuale del 6,15.
Per quanto riguarda le aree provinciali, i valori percentuali più elevati del suolo consumato sono nelle province di Prato (14,23%), Pistoia (10,22%) e Livorno (10,02%). I primi tre comuni in termini di percentuale di superficie artificiale rispetto ai confini amministrativi sono invece Forte dei Marmi (Lucca) con una percentuale del 46,1, Firenze 41,9 e Viareggio 38,5. Se si guarda all’incremento in termini annuali, rispetto al precedente anno è di 214 ettari (nel 2019 era stato di 230), un incremento percentuale di 0,15% (0,16% nel 2019), a fronte di una media nazionale di 0,24%. Gli incrementi maggiori, indicati dal consumo di suolo netto in ettari dell’ultimo anno, sono avvenuti nelle province di Pisa con +46 ettari e Firenze con +41.
Il consumo di suolo rapportato alla superficie territoriale mette in luce invece il peso della provincia di Prato, che consuma 4,67 metri quadri ogni ettaro di territorio, contro una media regionale di 0,93 e nazionale di 1,72. Firenze, con un incremento di superficie artificiale di 16,46 ettari, è il comune toscano che più ha trasformato il suo territorio, seguito da Montemurlo con 11,12.