Schwarzenegger a Roma per“L’ultima sfida”

Arnold Schwarzenegger è arrivato a Roma per presentare il suo ultimo film “L'ultima sfida”, per la regia di Kim Jee-Woon, pellicola in cui torna a sparare. L'ex Governatore repubblicano della California, di nuovo protagonista sullo schermo dopo ben dieci anni di carriera politica, ci tiene a sottolineare che le scene di sparatorie che appaiono nel film: “Hanno come unico obiettivo l'intrattenimento”. E poi precisa: “Dobbiamo separare l'intrattenimento dalla realtà, ma allo stesso tempo quando ci sono stragi e sparatorie noi dobbiamo raccogliere la sfida e chiederci tutto quello che possiamo fare per ridurre al minimo queste tragedie e le perdite di vite umane”.

Un Terminator che vuole dare un chiaro messaggio a tutti coloro che pensano che la violenza al cinema possa in qualche modo influenzare in negativo i pazzoidi di turno.

Ed infatti, parlando delle recenti stragi in Usa, Arnold si è schierato dalla parte di Obama, ed ha dichiarato: “Il Presidente non ha affrontato il problema delle armi da un solo punto di vista, ma ha fatto una serie di proposte sulla sicurezza nelle scuole e sulla malattia mentale, per esempio. É un problema che va affrontato in maniera globale ed in questo sono assolutamente d'accordo con lui”.

L'attore, 65 anni, in questo action-movie è un anziano sceriffo di provincia che di fronte alla fuga di un pericoloso criminale diventa un implacabile difensore della legge, equipaggiato di ogni sorta di armi. Oggi si è detto “molto felice di poter rifare i tradizionali film di Schwarzenegger, con inseguimenti, combattimenti, scontri, sparatorie e acrobazie”, ma ha anche confessato: “Se sei una persona affamata di conoscenza la politica è il miglior lavoro che tu possa fare”.

L'attore si è detto anche ben contento che lui e gli altri eroi d'azione come Sylvester Stallone e Bruce Willis, non abbiano mai avuto veri eredi al cinema, ma ha anche confessato che, oggi, i suoi eroi sono altri, ad esempio: “Nelson Mandela, Michail Gorbaciov, Ronald Reagan, Roosvelt, Lincoln, ma anche Mohammed Alì”.

Per la star di “Predator” quei 10 anni in politica sono stati “i più istruttivi della mia vita: ogni giorno, dalle 7 di mattina alle 7 di sera, dovevo affrontare mille argomenti diversi, dal problema degli homeless all'applicazione della legge con la polizia, al funzionamento delle carceri, al pericolo terremoti. Potete immaginare quante cose abbia imparato: sono stato felice di portare avanti quell'incarico, ma ora sono entusiasta di tornare al cinema”.

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