Arno in piena a Firenze, situazione critica ad Arezzo, a Siena crolla solaio

Firenze – Arno che ingrossa, sale l’ansia. A Firenze, agli Uffizi, alle 15,30 il fiume ha raggiunto quasi quattro metri di altezza superando così la prima soglia (tre metri). Sopra la seconda soglia, vale a dire 5,50 metri, a Nave a Rovezzano, dove  l’acqua ha raggiunto un’altezza di 5.65 metri. La nota è della Regione Toscana, che ha attivato il Servizio di piena della Regione, presso la Sala della Protezione civile dell’Olmatello: una sala di monitoraggio dell’andamento del fiume, da cui gli ufficiali idraulici controllano costantemente le due sponde dell’Arno, in continuo collegamento con la Protezione civile, pronti a intervenire se dovesse accadere qualcosa di anomalo.

 La Sala di Protezione civile della Città Metropolitana di Firenze avverte che il livello dell’Arno all’idrometro degli Uffizi di Firenze ha raggiunto alle 15.45 il livello di 3 m e 99, corrispondenti al colmo di piena. “Stiamo monitorando – avverte Angelo Bassi, consigliere delegato della Città Metropolitana alla Protezione civile – gli effetti del transito di piena verso valle e delle precipitazioni in atto su tutto il territorio. La situazione è sotto controllo”.

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Il maltempo è stato la causa anche dell’evacuazione di una residenza universitaria a Siena:  la pioggia incessante e violenta ha fatto cedere il solaio. L’episodio, avvenuto questa mattina a Siena, è solo la unta dell’iceberg delle  criticità dovute la maltempo. Gli studenti universitari evacuati dalla residenza di via Piccolomini e ricollocati in un’altra struttura sono una sessantina, nessun ferito fra loro. Sempre nel senese,
chiuse di alcune strade secondarie nei comuni di Sovicille e Asciano; interdetto il transito veicolare sul ponte che divide le frazioni di Taverne d’Arbia (Siena) e Arbia Scalo (Asciano). Il fiume Arbia è esondato rendendo necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri per aiutare alcuni cittadini nella messa in sicurezza degli animali che erano negli orti a poca distanza dal letto fluviale.

Il Centro Funzionale della Regione Toscana ha intanto esteso l’allerta meteo codice ARANCIONE valida per tutto il giorno di oggi domenica 6 fino alle ore 16 di lunedi 7 novembre per rischio idraulico reticolo principale zona Valdarno Superiore, Firenze, Valdarno Inferiore. Su tutte le altre aree della Città Metropolitana, criticità codice GIALLO fino alle ore 8.00 di lunedi per rischio idrogeologico-idraulico sul reticolo minore e rischio idraulico sul reticolo principale. Al momento i livelli idrometrici del Fiume Arno sono in innalzamento superando la seconda soglia di riferimento all ‘idrometro di Figline, mentre stanno raggiungendo la seconda soglia all’idrometro della Nave a Rovezzano, Al momento sono segnalati allagamenti diffusi nelle aree golenali e per fenomeno di rigurgito fognario e del reticolo minore nelle aree del valdarno superiore.

Il maltempo ha flagellato anche l’area di Lucca e Massa,  in particolare Aulla, dove molti interventi sono stati necessari a causa del vento. Segnalate anche frane di modesta entità. In Garfagnana i vigili del fuoco di Lucca sono impegnati per rami ed alberi pericolanti. Nella provincia di Massa risultano chiuse, dalla regione, le strade 37 e 39 a seguito di inconvenienti dovuti al vento.

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Danni anche nell’aretino, dove, ad Arezzo, è crollato un ponte sul torrente Gavardello in via del Neschieto, cinque famiglie sono isolate. Sempre in provincia di Arezzo, situaizone critica a San Giovanni Valdarno, dove  diverse case e strade sono allagate, circolazione nel caos.  A Levane, l’Ambra è esondato vicino alla confluenza con l’Arno. A Fucecchio un muro di sostegno di un giardino è crollato in strada.

La nota del Consorzio 2 Alto Valdarno :  “Situazione di crisi, ma sotto controllo. Le piogge torrenziali della giornata di oggi, 120 millimetri in tre ore con un picco di 50 millimetri in una manciata di minuti attorno alle 6 di stamani, hanno creato difficoltà e danni ai cittadini. Ma il reticolo idrografico gestito dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno sostanzialmente ha retto anche se sottoposto a forte pressione. I problemi sono venuti dai tombamenti di fiumi o torrenti o da manufatti che non hanno retto alla portata delle piene e che sono stati superati dall’acqua”.

 

 

 

Il Consorzio si è mobilitato fin dalla mattina, con uomini e mezzi, per controllore il reticolo, intervenendo per ridurre i rischi e stare accanto alla popolazione oltre a lavorare fianco a fianco con le autorità locali. Anche il presidente Paolo Tamburini ha passato la giornata in Valtiberina, a vedere l’evolversi della situazione, mentre il direttore Francesco Lisi ha monitorato di persona le varie zone del territorio.

 

 

 

 

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