Il Papa visiterà la diocesi di Arezzo, assieme anche alla Verna e a Sansepolcro, il prossimo 13 maggio. Per preparare al meglio tale visita il vescovo ha pensato di scrivere a tutte le famiglie del territorio approfittando della benedizione delle case che si tengono in tuttele parrocchie prima di Pasqua, affidando ai suoi parroci la diffusione porta a porta. “Domenica 13 maggio il Papa verrà a visitarci e dirà la Messa con noi ad Arezzo, sul Prato, dietro il Duomo – scrive l’Arcivescovo RiccardoFontana – nel pomeriggio incontrerà a La Verna i Frati Minori dellaToscana e le Monache Clarisse della nostra Regione, andando con loro a venerare il luogo delle Stimmate di San Francesco. Scenderà poi a Sansepolcro, che celebra il Millenario della sua fondazione: è l’unica città della Toscana costruita su un progetto teologico. I pellegrini Arcano ed Egidio mille anni fa, di ritorno da Gerusalemme – in ebraico significa città della Giustizia e della Pace – vollero edificare sulle rive del Tevere un borgo dove vivere quei grandi temi evangelici”. Quindi l’Arcivescovo ricorda come “Pietro e ogni suo successore, nella fede della Chiesa, ha tre doni speciali da condividere: il magistero della verità, il governo dell’unità, la santificazione della famiglia umana, perché tornando a Dio, trovi felicità e pace. A primavera, in via del tutto eccezionale, Pietro viene in Toscana per incontrarci, per dare il suo contributo all’unità, per aiutarci in quella comunione che è vera aggregazione della Chiesa al suo interno e delle Chiese sorelle tra loro. Insegnava il Servo di Dio Paolo VI che la comunione è sempre per la missione. La passione per la gente, la voglia di essere vicino, soprattutto a chi tribola ed è in difficoltà, è la scelta stessa di Gesù. Il suo Vicario Benedetto XVI vuol fare lo stesso; viene in Arezzo per parteciparci il dono dello Spirito che è la benedizione e il coraggio apostolico, perché possiamo ridire il Vangelo a tutti – ‘ditelo sui tetti’ – e aiutare le persone del nostro tempo a riavvicinarsi al Signore, che anche per noi ha progetti di pace e vuole farci coraggionelle prove del tempo Presente”. Quindi una richiesta e un impegno: “Questo tempo che ci separa dalla visita del Vescovo di Roma va impiegato per fare una verifica del nostro cammino ecclesiale”. Infine un auspicio: “Come Vescovo di questa Chiesa chiedo a Dio la grazia che la visita di Papa Benedetto XVI facciascattare in tutti noi il gusto della solidarietà, la voglia di una pace ferma e duratura capace di promuovere il progresso, di far rinascere dal lavoro il benessere, dall’impegno comune l’esemplarità di una storia cristiana vissuta”.