Un nuovo importante tassello del Parco dell’innovazione, conoscenza e creatività nell’area Reggiane, nell’ambito del Progetto Area nord di Reggio Emilia, è stato delineato. Si tratta del progetto definitivo delle opere pubbliche di riqualificazione dei Capannoni 17 e 18, attigui al Capannone 19 sede del Tecnopolo, del piazzale Europa che diverrà piazza del Parco, e del tratto storico di viale Ramazzini, oggi inglobato nell’area industriale dismessa e di cui è prevista la riapertura come accesso privilegiato al Parco, al Centro internazionale dell’infanzia Loris Malaguzzi a sua volta parte integrante del Parco, e al quartiere di Santa Croce.
Sono stati avviati intanto, e proseguiranno per tutto il 2014 e nel 2015, i lavori di pulizia, rimozione dell’amianto e bonifica dell’area industriale dismessa, in base a un accordo fra Iren Rinnovabilie Fantuzzi Immobiliare.
E’ stata convocata ed è al lavoro la Conferenza dei servizi, a cui partecipano i diversi enti preposti a esprimere i necessari pareri tecnici sull’intervento. Conclusi i lavori della Conferenza, si procederà alla fase esecutiva e all’avvio dei lavori previsto nel 2015.
L’investimento – per opere pubbliche e di bonifica – è stimato in circa 28 milioni di euro e si realizza grazie a una partnership pubblico-privata, sotto la guida e il controllo dell’Amministrazione comunale di Reggio Emilia.
L’investimento privato sarà sostenuto da Iren Rinnovabili in qualità di prossimo proprietario di parte delle aree interessate dall’intervento e da un pool di aziende, con vocazione alla ricerca e all’innovazione, che intendono insediarsi nell’area. Iren Rinnovabili, capofila della partnership privata, allocherà la propria sede e gli spazi per start-up nel Parco dell’innovazione al fianco del Tecnopolo, nel Capannone 18.
Le risorse pubbliche consistono in più di 13 milioni di euro, di cui 10,9 milioni di euro finanziati dal Piano nazionale Città del governo, e 2,5 milioni di euro finanziati attraverso il Documento unico di programmazione (Dup) della Regione Emilia-Romagna.
HANNO DETTO – Il progetto definitivo delle opere pubbliche è stato presentato oggi alla stampa dal sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, dall’assessore alla Rigenerazione urbana e del territorio Alex Pratissoli e dal direttore dell’area Pianificazione strategica del Comune di Reggio Emilia Massimo Magnani.
“Con questo progetto definitivo – ha detto il sindaco Vecchi – facciamo un ulteriore e importante passo avanti nella realizzazione del Parco dell’innovazione, che è una evoluzione del Tecnopolo e può diventare uno dei parchi scientifico-tecnologici più ampi del nostro Paese. Iren Rinnovabili, che ha il ruolo di ‘forza motrice’ di questa fase, e una trentina di imprese innovative, fortemente orientate a alla ricerca e allo sviluppo di competenze distintive tipiche del nostro territorio, vogliono insediarsi nell’area Reggiane, che è stata sul piano storico incubatrice del nostro modello economico e può ora generare nuova impresa, ricerca e lavoro”.
“Si sviluppa dunque in maniera concreta, grazie a una partnership pubblico-privata – ha aggiunto il sindaco – un progetto, quello Parco dell’innovazione nell’area Reggiane, condiviso fin dall’inizio con la città, a cominciare dal sistema economico, e che ha una valenza e una funzione rilevante non solo per la città, ma anche per l’Area vasta”.
Il sindaco ha poi rivolto un nuovo invito alla città e al mondo economico in particolare: “L’importanza del progetto e dell’area Reggiane – ha proseguito il sindaco – ci stimolano anche ad aprire un ulteriore confronto e lanciare un appello alla città e al sistema economico per continuare a lavorare insieme su questo tema con l’obiettivo di acquisire e riqualificare l’intera area Reggiane. Non ci nascondiamo la complessità, la difficoltà di un’operazione di così ampia scala e che richiede un forte investimento, ma crediamo ne valga la pena.
“Questo nuovo passaggio – ha concluso Vecchi – per la realizzazione del Parco dell’innovazione è importante per la ricerca, l’economia, la qualità urbana che si introduce con le opere pubbliche e private di riqualificazione. Ma esso riguarda una sola porzione dell’area Reggiane, che è ben più ampia e che merita una piena e completa rigenerazione. Credo sia quindi giusto sollecitare l’interesse del mondo economico della città a un’operazione di questo rilievo per l’economia e la comunità”.
“Questo modello di investimento, con partnership pubblico-privata – ha detto l’assessore Pratissoli – renderà più competitivo il nostro territorio. Insieme con altre eccellenze quali il Centro internazionale Malaguzzi e la stazione Av Mediopadana, il Parco dell’innovazione rende l’Area Nord e il territorio reggiano nel suo insieme potenziali attrattori di ulteriori investimenti anche da parte di privati. Parliamo di un luogo che si presenterà infatti riqualificato e facilmente raggiungibile, grazie a infrastrutture che vanno dalla scala urbana a quella di Area vasta, quale appunto la nuova stazione Av. L’operazione nel suo complesso si propone come modello replicabile per altre aree e realtà”.
Riguardo alla bonifica dell’area Reggiane, l’assessore ha spiegato che “essa è in corso ed è precondizione, oltre che di qualità ambientale, anche di recupero e riuso dell’area stessa. La rimozione dell’amianto è in corso e sul lato prospiciente via Agosti era stata avviata dal 2013. Prossimamente la rimozione sarà completata nel Capannone 18 e progressivamente sul lato di via dell’Aeronautica”. (nella nota allegata, il dettaglio delle azioni di bonifica)
L’architetto Magnani ha poi presentato i contenuti del progetto di riqualificazione di piazzale Europa, viale Ramazzini e dei Capannoni 17 e 18.
IL PERCORSO – Quale risorsa infrastrutturale al servizio di un progetto strategico condiviso per il futuro della città, l’Area Nord è al centro di un importante programma condiviso dalla città a partire dagli Stati generali dell’Area Nord, unitario e integrato, di rigenerazione e risignificazione dei luoghi, che coinvolge in sostanza quattro ambiti operativi:
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la rigenerazione dell’Area Reggiane all’interno della quale si svilupperà il Parco Innovazione Conoscenza e Creatività, le cui strutture – a partire dal Centro internazionale e dal Tecnopolo della Rete alta tecnologia regionale – incentivano altre aziende a collocarsi in quest’area per sviluppare filiere innovative e nuove imprese, nell’ambito delle competenze distintive del territorio, con l’obiettivo di generare e implementare nuove idee, per aumentare l’attrattività, lo sviluppo sostenibile e la competitività della città;
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la realizzazione della Stazione dell’Alta Velocità e la sua trasformazione in Nodo Mediopadano, infrastruttura di interscambio tra differenti sistemi ferroviari (locali, nazionali e internazionali) e di collegamento intermodale fra autostrada e Alta velocità ferroviaria in grado di consentire uno scambio diretto e veloce treno/auto e auto/treno: questo nuovo ed efficiente sistema di mobilità rappresenterà un fattore “chiave” per lo sviluppo dell’intero sistema territoriale;
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la riqualificazione e valorizzazione della “città pubblica” quale elemento cardine su cui assestare processi e strategie virtuosi di qualità urbana;
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l’introduzione di nuovi mezzi e sistemi tecnologici “intelligenti” volti a sviluppare l’utilizzo pervasivo di servizi nell’ambito delle Information and Communication Technologies (Ict) per la gestione del territorio, il controllo delle infrastrutture, il monitoraggio ambientale, l’erogazione di servizi.
Nel luglio 2014 è stato sottoscrittoAtto di accordo tra Comune di Reggio Emilia e Iren Rinnovabili spa finalizzato all’attivazione e realizzazione della riqualificazione urbana della porzione dell’area delle ex Officine Meccaniche Reggiane in oggetto (“Ambito Centro intermodale (Cim) e ex Officine Reggiane. Comparto Capannone 19 – Capannone 18 – Capannone 17 – Piazzale Europa – Braccio storico viale Ramazzini”), attraverso lo strumento, previsto dalla legge regionale 19 del 1999, denominato Programma di Riqualificazione urbana (Pru), i finanziamenti del Piano nazionale della Città e del Dup e risorse private.
Nell’ambito dell’accordo, si prevede dunque la riqualificazione, attraverso un Piano urbanistico attuativo di natura pubblica, di una superficie territoriale di circa 102.820 metri quadrati, suddivisa in quattro ambiti:
– Riqualificazione di piazzale Europa;
– Riqualificazione e riapertura del braccio storico (interno alle ex officine meccaniche) di viale Ramazzini;
– Riqualificazione Capannone 17;
– Riqualificazione Capannone 18.
NUOVO PIAZZALE EUROPA: IL CENTRO INTERMODALE DELLA MOBILITA’ (CIM), PORTA DI ACCESSO AL PARCO INNOVAZIONE E NUOVA POLARITA’ PUBBLICA DEL QUARTIERE – L’ambito specifico di intervento di riqualificazione di piazzale Europa occupa una superficie di 37.247 metri quadrati.
Oggi piazzale Europa è uno spazio monofunzionale pensato a parcheggio, domani sarà il display comunicativo del Parco e la sua principale porta di accesso e soprattutto un nuovo spazio pubblico multifunzione (non si perderà la funzione di parcheggio) in grado di generare nuova qualità urbana per l’area e per l’intero quartiere. Attraverso la sua riqualificazione si mira a ricreare una forte connessione tra la città e l’Area Reggiane partendo dal Centro Internazionale Loris Malaguzzi e dal Tecnopolo, a trasformare il fronte nord della stazione (oggi un retro) in un “davanti” offrendo più identità agli spazi pubblici, più accoglienza, fruibilità e sicurezza e soprattutto più capacità connettiva con la stazione storica e il quartiere al di là del fascio ferroviario.
In dettaglio il progetto di riqualificazione, in coerenza con l’obiettivo di futuro insediamento nell’Area Reggiane della piattaforma logistico – tecnologica del Parco dell’innovazione, conoscenza e creatività, affronta il tema fondamentale delle connessioni e delle funzioni pubbliche per incrementare l’accessibilità all’area e fornire un sistema di servizi e funzioni aggiuntive: piazzale Europa diventa a tutti gli effetti una Piazza.
Il progetto di riqualificazione di piazzale Europa si basa su alcuni obiettivi fondamentali:
– trasformare l’attuale parcheggio in un parco, uno spazio pubblico di qualità e in relazione con il contesto;
– definire un sistema di connessioni che renda l’accesso all’area facile e veloce, con differenti modalità di trasporto, per bacini d’utenza diversi, tra il quartiere e il centro storico;
– potenziare il sistema Cim, mantenendo a regime le infrastrutture esistenti ma integrandole con servizi innovativi legati alla mobilità sostenibile
– collegare tra loro le polarità del Parco dell’innovazione attraverso un sistema di percorsi interno che le valorizzi e renda più leggibile la presenza delle singole strutture
– comunicare e mettere a sistema il Parco dell’innovazione, attraverso la definizione di alcune strutture display, segnaletiche, per comunicare le attività dell’area verso l’esterno e per facilitare le relazioni interne.
Un luogo pubblico di qualità, in posizione baricentrica rispetto alle eccellenze presenti nell’area e a tutto il sistema della mobilità. Un luogo che non sia solo di transito ma anche dove trascorrere il tempo libero. I parcheggi sono riorganizzati su un’area più estesa per favorire un aumento degli spazi a verde e dei percorsi ciclabili e pedonali che si integrano con la funzione di parcheggio. Ampie zone di verde e percorsi alberati si alternano lungo la direzione nord-sud.
In particolare si definisce un nuovo asse che collega direttamente il Centro internazionale Loris Malaguzzi, il parco stesso, la stazione ferroviaria storica, il viale 4 Novembre fino a porta San Pietro.
Gli spazi dedicati al parcheggio hanno un andamento lievemente irregolare, componendo così un orizzonte variegato che favorisce l’orientamento, dove la presenza delle auto è mitigata dai leggeri dislivelli e dalle aree verdi.
Le connessioni
Il potenziamento delle connessioni verso il centro storico parte dalla ridefinizione dei sottopassi esistenti:
– il sottopassopedonale della stazione ferroviaria viene prolungato verso nord e collegato direttamente con piazzale Europa. Per chi arriva in treno sarà possibile vedere il parco fin dal sottopasso e raggiungere rapidamente, attraverso un ampio viale alberato, il Centro Malaguzzi, il Tecnopolo e le altre attività;
– l’uscita del sottopasso ciclabile viene ampliata e si dirama in differenti percorsi che distribuiscono i flussi che provengono dal centro storico;
– una zona di rispetto a nord dell’area, lungo il perimetro di Centro Malaguzzi e sede Cepam (villa Direttore Reggiane ora sede Arci) è prevista per collocare la sede della tramvia che potrebbe in futuro collegare il Centro storico, l’area Reggiane e raggiungere la stazione ferroviaria Av Mediopadana.
Nuove funzioni
L’opportunità ulteriore è di inserire funzioni aggiuntive per incrementare la fruizione durante tutte le ore e i giorni della settimana per dare una vocazione alternativa, che si aggiunga a quella di piattaforma intermodale, per attrarre nuovi flussi e per adattarsi ai cambiamenti futuri del contesto, fornendo spazi pubblici e servizi per le attività presenti, che si insedieranno e a servizio del quartiere Santa Croce.
Assi e percorsi ciclo pedonali
La trama delle aree verdi, configurate secondo la direzione prevalente nord-sud, definisce e permette le connessioni necessarie per raggiungere tutto il perimetro e le polarità che vi si affacciano. Oltre ai percorsi nord-sud, è prevista la realizzazione di 2 assi pedonali est-ovest che intercettano tutti gli altri percorsi. Uno, a nord, si allinea con l’ingresso principale del Tecnopolo. Un altro, a sud, coerentemente al progetto di recupero del quadrante sud-ovest dell’area Reggiane, funge da ingresso al piazzale tra i capannoni 17 e 15.
Il sistema crea una rete che si attesta sugli ingressi dei principali edifici che si affacciano sul piazzale Europa, e lascia respiro e leggibilità ai rispettivi prospetti.
Maggiore attenzione è stata dedicata al fronte Nord della stazione ferroviaria centrale, zona nodale rispetto a tutti i flussi del sistema Cim, in cui vengono intercettati i percorsi ciclabili e pedonali portanti che collegano la stazione, l’autostazione e i parcheggi con il Centro storico e il Parco dell’Innovazione.
Display
Uno degli aspetti fondamentali per la riqualificazione dell’area e lo sviluppo del Parco dell’innovazione è riuscire a comunicare e rendere visibili dall’esterno e con immediatezza le attività che vi si svolgono. L’intervento prevede due punti “segnaletici” all’intersezione dei flussi principali. Risulta così possibile combinare le informazioni legate al Parco Innovazione e al sistema della mobilità.
Sistema della mobilità pubblica
L’accesso all’autostazione viene modificato. Gli autobus extraurbani potranno entrare nell’autostazione, non interferendo con il parcheggio scambiatore, tramite la strada a ovest, tra piazzale Europa e l’area ex-Gallinari. Rimane comunque la possibilità di sfruttare l’area “sosta veloce” a nord, tra il parcheggio e l’autostazione, utilizzato soprattutto da linee di lunga percorrenza. In questo caso, dal momento che non è possibile effettuare la manovra di inversione tramite la rotatoria a ovest, è ammessa l’uscita tramite l’asse centrale di ingresso e uscita al parcheggio. La riapertura del braccio storico di viale Ramazzini sostituirà per le linee di trasporto pubblico che provengono e vanno verso Sud l’attuale accesso di via Agosti.
Sistema della mobilità privata e parcheggi
L’area del parcheggio scambiatore oggetto di intervento viene ridistribuita in 3 comparti principali, distinti con accesso differenziato. Rispetto al funzionamento attuale viene eliminata la distribuzione ad anello esterna. L’obiettivo è ridurre l’impatto del parcheggio nel suo insieme, la velocità di percorrenza nel parcheggio e limitare le interferenze tra i percorsi ciclabili e pedonali portanti di progetto che attraversano l’area per una maggiore fruibilità al transito pedonale. I comparti sono tra loro comunicanti per facilitare la ricerca del parcheggio, ma l’intenzione è installare sistemi di monitoraggio e informazione in tempo reale dell’utilizzo del parcheggio per agevolare e minimizzare la circolazione interna degli utenti e le interferenze. In seguito alla ridistribuzione dei parcheggi il numero di posti auto totali è rimasto pressoché invariato.
Il progetto del verde
Nei casi di progetti di recupero e riconversione di aree post-industriali, la necessità di ricostruire una qualità ecologica e paesaggistica, come presupposto al loro rilancio economico, deve essere una priorità. I vuoti fisici tra gli edifici dismessi, le aree a parcheggio, le pertinenze, suggeriscono la necessità di prevedere una maglia vegetale ad alta valenza ecologica. Si tratta di un concept progettuale capace di attivare un “sistema paesaggio” che porti alla percezione di tratti estetici efficaci e ad armonia architettonica con l’intorno, ma che risponda anche a fondamentali requisiti funzionali di natura ecologica. Nel caso del piazzale Europa, si vuole partire da un riutilizzo delle piante esistenti, da implementare con l’impianto di alberi di specie autoctone o specie particolarmente adattabili; questa scelta dovrà dare la sensazione di una certa naturalità e spontaneità d’impianto che uniti al particolare disegno delle linee di parcheggio, produrrà un favorevole inserimento dell’area parcheggio.
Alcune zone nei pressi dei capannoni e in prossimità del limite ferroviario a sud del comparto, saranno trattate con impianti a densità boschiva, limitate a certe aree, ma capaci di dare un significativo contributo al valore ecologico del paesaggio proposto, insieme ad aiuole e manti erbosi sempre con specie autoctone.
IL RITORNO DI VIALE RAMAZZINI –L’ambito specifico di intervento di riapertura del braccio storico di viale Ramazzini, inglobato intorno agli anni Quaranta del Novecento dall’espansione delle officine Meccaniche Reggiane, occupa una superficie di 29.343 metri quadrati.
A sud vi si affacciano i capannoni 11 e 18, a nord i capannoni 10, 22 e 25. L’asse è orientato est-ovest; a est termina di fronte all’ingresso principale del Centro Malaguzzi, a ovest interseca viale del Partigiano.
Oggi la strada un tratto carrabile dismesso.
La posizione di questo tratto stradale non utilizzato è strategica perché, oltre ad attraversare il settore baricentrico dell’area Reggiane, è collegato alle arterie stradali di accesso alla città (tangenziale Nord, via dell’Aeronautica) e al Cim, in posizione di cerniera tra la mobilità su gomma privata e pubblica. Risulta quindi un asse fondamentale per lo sviluppo dell’area Reggiane e per il potenziamento del sistema della mobilità.
La riapertura, riqualificazione morfologica e riorganizzazione funzionale del braccio storico di viale Ramazzini, dorsale delle funzioni e degli spazi pubblici più rilevanti e direttrice distributiva della viabilità, consentirà un accesso diretto al “fulcro” del Parco dell’Innovazione.
Il progetto si basa in sostanza su alcuni obiettivi fondamentali:
– organizzare la mobilità pubblica e privata interna all’area Reggiane;
– garantire un’accessibilità efficace e diretta rispetto alla viabilità carrabile portante (tangenziale e via dell’Aeronautica) al Parco dell’Innovazione e il Centro Intermodale della Mobilità;
– dotare l’area di una dorsale di affaccio che valorizzi le attività e i servizi esistenti (Centro Malaguzzi, Tecnopolo) e di futuro insediamento;
– configurare una infrastruttura adattabile alle esigenze dell’area rispetto a proiezioni di medio e lungo termine;
– dotare l’area di una dorsale principale per le reti tecnologiche principali.
Sezione stradale
Il progetto definitivo propone una corsia per senso di marcia, divise da una fascia di rispetto che dissuada i sorpassi e agevoli gli attraversamenti perdonali.
Su entrambi i lati del viale è prevista una bike-lane per rendere il percorso facilmente ciclabile, soprattutto nell’ottica di futuri sviluppi dell’area Campovolo e permettere una percorribilità est-ovest veloce. Inoltre adotta uno schema già in altri casi sperimentato a Reggio Emilia in situazioni dove la compresenza di mezzi diversi è utile ad una regolamentazione e riduzione indiretta della velocità di percorrenza. Oltre la carreggiata, i marciapiedi si estendono fino agli edifici circostanti garantendo la libera circolazione di pedoni e bici in sede comune. Il dislivello rispetto la sede stradale è minimo per garantire una più libera circolazione delle bici in entrata e uscita della corsia ciclabile.
Mobilità pubblica e tranvia
La riapertura del braccio storico di viale Ramazzini sostituirà, per le linee che provengono e vanno verso Sud, l’attuale accesso di via Agosti. L’adattabilità del progetto si esplica anche nella capacità di potere ospitare in futuro anche possibili riorganizzazioni strutturali del Trasporto pubblico.
Spazi pubblici
A lato della carreggiata le distanze sono variabili e dettate dal contesto, ma sufficienti per generare spazi di ampie dimensioni tali da accogliere la compresenza di bici e pedoni e assumere la connotazione di vero e proprio spazio pubblico. I marciapiedi sono integrati infatti con aree verdi e sedute. Sul lato nord è presente uno spazio vuoto che, una volta bonificato, diventerà un’ampia zona verde.
Paesaggio nel viale
Il nuovo paesaggio delle Reggiane deve trovare una decisa armonia. La vegetazione ha un ruolo preciso, fondamentale, dalla capacità di ammorbidire la rigida architettura post-industriale, alla funzione depurante del suolo e dell’aria, dando origine ad un ritrovato benessere ambientale.
Nel nuovo progetto di viale Ramazzini si vuole creare uno sviluppo prospettico forte , con la messa a dimora di due filari di Platanus x hybrida Vallis clausa, ovvero varietà resistente al Cancro colorato del platano, che può mettere in seria discussione la specie originaria. Al di sotto delle aiuole di coltivazione sarà disposta una vegetazione erbacea analoga a piazzale Europa con Miscanthus spp, Calamagrostis spp e Pennisetum spp.
RIQUALIFICAZIONE ARCHITETTONICA E FUNZIONALE DEI CAPANNONI 18 E 17 – L’ambito specifico di intervento del Capannone 18 occupa una superficie di 20.411 metri quadrati, mentre l’ambito specifico di intervento del Capannone 17 conta una superficie di 9.673 metri quadrati.
Il progetto prevede il recupero e la valorizzazione delle struttura industriali esistenti, intese come pregevole testimonianza della memoria storica del contesto, e la loro riqualificazione allo scopo di collocazione di centri di ricerca, start-up e spin-off d’impresa, nuove realtà produttive provenienti dal territorio provinciale e dall’Area vasta, attività legate al terziario avanzato, alla cultura e ai servizi.
Le opere verranno realizzate secondo criteri di sostenibilità ambientale, flessibilità ed efficienza energetica, e strettamente commisurata alle esigenze delle aziende che vi si verranno ad insediare.
In particolare, il progetto di recupero funzionale prevede la valorizzazione di due spazi principali: il primo lungo il confine Est affacciato al Tecnopolo, il secondo (perpendicolare al primo) con affaccio a Sud verso la stazione ferroviaria centrale e il dismesso Capannone 15.
In entrambi i padiglioni, il progetto prosegue il concept adottato nel Tecnopolo, considerando l’estensione dello spazio pubblico, ricavato all’interno degli edifici, come un continuum dello spazio fisico delle future piazze antistanti l’edificio.
I percorsi ottempereranno alle prescrizioni normative in materia di abbattimento delle barriere architettoniche e consentiranno di realizzare allestimenti temporanei per la ricerca, l’esposizione e lo spettacolo.
I fabbricati verranno restaurati in modo conservativo, mediante il recupero e il consolidamento dei paramenti murari e delle strutture di copertura, in acciaio e in calcestruzzo.
Verranno inseriti pannelli fotovoltaici con una produzione sufficiente ad eliminare i costi di gestione di illuminazione delle parti comuni.
La riqualificazione delle aree circostanti prevede la realizzazione di spazi di relazione e percorrenza integrati ad un sistema.
La configurazione degli edifici si presenta a pianta semilibera, impostato su una maglia strutturale con campate di circa 5 metri, con la possibilità di aumentare la superficie utile sfruttando i doppi volumi e le soluzioni pluripiano.
Lo schema di layout, rispettoso del rigore della scansione della struttura, è tuttavia libero dal punto di vista distributivo.
Il progetto prevede la realizzazione di giardini interni, così detti indoor, nonché l’organizzazione delle aree esterne agli edifici con i giardini pertinenziali. Questi ultimi saranno formati da una vegetazione arborea di piccole dimensioni, piante rampicanti, giardini verticali e piante erbacee, tutte appartenenti a specie autoctone o particolarmente adattabili.
Questo impianto dovrà collegare la vegetazione dei giardini del complesso ex Reggiane con i giardini indoor, mediante affacci e varchi, costituendo un suggestivo effetto, alleggerendo la monotonia dell’importante sviluppo dei muri dei capannoni.