Archivio (e potere) operaio: open day and history alle ex Officine nonostante il bandone Periferie

Sipario sull’epopea delle storiche Officine Reggiane e della nostra industria novecentesca. Anche un modo per sensibilizzare sullo stop da 18 milioni destinati al progetto Tecnopolo e recupero Capannoni area Santa Croce

Si leva di nuovo il sipario sull’epopea, sempre ricca di novità inattese, delle Officine Meccaniche Reggiane: storia viva di Reggio Emilia e organismo protagonista della storia dell’industria, dell’economia e del lavoro, dell’innovazione e della politica industriale per quasi un secolo.

Dopo le due mostre, che allo Spazio Gerra hanno dato conto del riordino progressivo dell’Archivio delle ‘Officine’ donato al Comune dall’ultimo proprietario, l’imprenditore Luciano Fantuzzi, sabato 13 ottobre, dalle ore 10, al Polo archivistico di Reggio Emilia (Chiostri di San Domenico, via Dante Alighieri 11) si svolge la prima edizione di R-Day, porte aperte all’Archivio Officine Reggiane.

“Nel marzo scorso – dice il sindaco Luca Vecchi – quando si concluse, con una rilevante partecipazione di visitatori, la seconda mostra promossa dall’Archivio storico delle Officine Reggiane allo Spazio Gerra, il Comune si impegnò a mantenere un filo diretto con il pubblico e con i numerosi cittadini interessati alla storia della fabbrica, comunicando gli sviluppi del lavoro di restauro e conservazione dei materiali, ma soprattutto rendendo progressivamente visibili nuclei documentali attraverso i quali rileggere, in periodici eventi e mostre, l’evoluzione economica e sociale cittadina, rispecchiata nelle vicende della sua azienda più rappresentativa e dei lavoratori che si sono avvicendati al suo interno. Ecco, con soddisfazione possiamo annunciare questo R-Day 1, il primo riscontro dell’impegno preso”.

La giornata Open, che si colloca all’interno di ‘Energie diffuse: Emilia-Romagna un patrimonio di culture e umanità’, si preannuncia perciò ricca di sorprese e riscoperte degli eccezionali contenuti documentali – disegni tecnici, lucidi, fondo fotografico, cartelle del personale, libri sociali, video e oggetti – dell’Archivio storico delle Officine Reggiane, rese possibili grazie al lavoro continuo sui depositi e ora integrate, valorizzate e diffuse anche grazie a nuove dotazioni multimediali.

Un bagaglio storico vasto, che si affaccia alla ribalta della vita della città – persone interessate, famigliari dei dipendenti dell’azienda, studiosi, ricercatori, scuole – in maniera sempre più strutturata, accessibile e permanente, per essere riletto e interpretato nel tempo di oggi e nel futuro. Una rappresentazione collettiva e una trasversalità sociale che, d’altra parte, hanno caratterizzato da sempre il rapporto tra Reggio e le Officine Reggiane: difficile trovare qualcuno in città che non abbia avuto un parente fra gli oltre 22.000 dipendenti che si sono succeduti nei capannoni di Santa Croce nell’arco del Novecento.

Lavoratori…

Dalle ore 10 di sabato 13 ottobre, al Polo archivistico di Reggio Emilia (Chiostri di San Domenico, via Dante Alighieri 11) si svolgono dunque visite guidate aperte al pubblico all’Archivio storico delle Officine Reggiane, conservato in questa sede, con la possibilità di osservare documenti e materiali già ordinati e prendere contatto con gli spazi suggestivi dei depositi.

Alle ore 12 nella stessa sede – con lo stesso sindaco Luca Vecchi, il direttore della Biblioteca Panizzi Giordano Gasparini, Massimo Storchi e Michele Bellelli del Polo archivistico-Istoreco, Stefania Carretti coordinatrice dello Spazio Gerra – si svolgono la presentazione alla stampa e al pubblico del nuovo Sito ufficiale dell’Archivio, che permette una navigazione “smart” all’interno di alcune sezioni e la ricostruzione di periodi fondamentali della storia delle Officine; e dell’Archivio digitale interno, precedentemente collocato nella sede cittadina dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che, progressivamente implementato, riproduce e consente la visione dei documenti originali.

Si presenta e si apre inoltre la campagna Art Bonus a sostegno dell’imponente operazione di riordino, restauro e valorizzazione dei materiali storici di quella che è stata, per livello delle progettazioni e delle lavorazioni, professionalità degli operai e versatilità di produzione, numero di dipendenti, una delle più grandi fabbriche italiane ed europee. La campagna Art Bonus consente infatti di raccogliere fondi erogati da privati, aziende e cittadini, che intendano contribuire al restauro di alcuni materiali, in particolare le cartelle del personale, il materiale fotografico e i disegni tecnici del reparto Avio, e alle attività di valorizzazione dell’Archivio. L’Art Bonus consente di beneficiare di uno sgravio fiscale per donazioni che interessano il patrimonio culturale e storico pubblico.

L’incontro è inoltre occasione per proporre alla città nuove iniziative di raccolta di documenti e oggetti storici sulle Officine Reggiane e il lavoro sulle cartelle del personale, al centro di un intervento di riordino recentemente conclusosi con la catalogazione e inventariazione di oltre 22.000 fascicoli.

Nel pomeriggio di sabato, dalle ore 17, allo Spazio Gerra, si tiene infine un evento tematico su industria, lavoro e memoria, un Talk Show a carattere culturale, scientifico e performativo, con il contributo di attori e di alcuni autorevoli studiosi europei dell’industrializzazione, dell’archivistica industriale, della rigenerazione di siti industriali dismessi e della loro valorizzazione anche in chiave turistica, della documentaristica televisiva.

L’informazione storico-scientifica sul tema Territorio e valorizzazione degli archivi storici industriali si alterna a performance teatrali della compagnia MaMiMò, che interpreta “ricostruzioni di vita” traendo spunto da alcuni materiali d’archivio, in particolare le cartelle del personale.

Oltre a rappresentanti di enti, aziende e associazioni interessate al progetto di salvaguardia, riordino e valorizzazione dell’Archivio – Comune, Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Emilia-Romagna, Iren spa, Società di trasformazione urbana Reggiane spa, Icar-Istituto centrale per gli archivi, Istoreco e Fondazione E35 – ospiti allo Spazio Gerra sono il professor Massimo Preite dell’Università di Firenze, rappresentante della Rete europea di siti industriali dismessi Erih (Eueopean Route of Industrial Heritage); Mick McKigney, docente e consulente delle città di Leeds e Wakefield sui temi della rigenerazione di aree industriali dismesse e della valorizzazione della loro storia per lo sviluppo anche turistico delle città; Lucrezia Lo Bianco, regista che collabora con Rai Storia, per cui ha realizzato il documentario sulle Reggiane all’interno della serie Crash. I luoghi della memoria; Primo Ferrari, archivista, membro della Fondazione Isec-Istituto per la storia dell’età contemporanea e del cda di Museimpresa, che tratterà il percorso di recupero dell’Archivio storico Breda e spiegherà come l’archivio possa diventare uno strumento per trasmettere la memoria coinvolgendo, grazie ai laboratori, il mondo della scuola e la comunità locale.

A Massimiliano Panarari, editorialista e docente universitario, è affidata la conduzione dell’evento, organizzato in collaborazione con la Fondazione E35.

Ecco l’appello del sindaco Luca Vecchi: “La storia delle Officine Reggiane è la storia degli oltre 20mila operai che hanno fatto vivere la fabbrica nel Novecento.
Da sabato rendiamo disponibili alle loro famiglie i fascicoli dei loro padri, nonni, zii; una storia di lavoro e di fatica, ma anche di grandi conquiste per tutta Reggio Emilia.
Ovviamente la consultazione dei fascicoli è vincolata e regolamentata dalle leggi italiane, in particolare dalla privacy, ma è – sarà – un momento emozionante per molti di voi, per tutti noi.
Il Comune ha lavorato duramente, grazie anche ai partner che l’hanno affiancato, per rendere tutto questo possibile.
Noi sulle Reggiane andiamo avanti, nonostante i tagli del Governo. Questa storia non si interromperà ma vivrà anche nel futuro con il Tecnopolo e il recupero dei Capannoni 18 e 17.
Vi aspettiamo da sabato al polo archivistico!”.

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