Arbitro Bancario Finanziario, un convegno per fare il punto

Firenze – Sapere cos’è e come funziona l’Arbitro Bancario Finanziario (o ABF), potrebbe diventare sempre più importante per il cittadino. Intanto, si tratta di un sistema di risoluzione stragiudiziale delle controversie tra clienti, da un lato, banche e altri intermediari finanziari dall’altro. Offre un’alternativa semplice (il ricorso è presentato attraverso il portale online, in modo interattivo, guidato ed efficiente), rapida (la decisione è assunta entro pochi mesi) ed economica (costo di soli 20 euro per spese di procedura, rimborsati se il ricorso è accolto, anche in parte; non serve assistenza legale). E’ articolato in 7 Collegi territoriali (Milano, Roma, Napoli, Torino, Bologna, Bari e Palermo) assistiti da una segreteria tecnica operante presso le rispettive Sedi della Banca d’Italia. Ogni Collegio, che decide sui ricorsi assegnati in base al domicilio dei clienti, è composto da cinque membri tutti nominati dalla Banca d’Italia: il Presidente e altri due membri sono designati dalla Banca d’Italia, uno ciascuno dalle associazioni degli intermediari e dei clienti (consumatori e imprese). Si tratta di un organismo indipendente e imparziale: le decisioni, sebbene non vincolanti per le parti come quelle del giudice, registrano quasi il 100 per cento di adesione da parte degli intermediari; l’eventuale mancato adeguamento alla decisione è reso pubblico. Comunque, se il cliente non è soddisfatto della decisione dell’Arbitro, può rivolgersi al giudice (come del resto può fare anche l’intermediario).

Dal 2010, anno della sua istituzione, è fortemente cresciuto il numero di ricorsi presentati e trattati dai Collegi. Nel 2017 sono pervenuti circa 30.000 ricorsi, in ulteriore crescita rispetto al dato, già elevato (21.600), del 2016. Le decisioni sono in prevalenza favorevoli ai clienti, con l’accoglimento totale o parziale delle richieste oppure a seguito della cessazione della controversia; complessivamente, ai ricorrenti sono stati riconosciuti nel 2016 oltre 13 milioni di euro. L’ABF non svolge solo un ruolo fondamentale nella risoluzione delle controversie tra intermediari e clienti, ma fornisce anche un contributo significativo all’azione di vigilanza svolta dalla Banca d’Italia sui profili di trasparenza e correttezza delle relazioni. Dei risultati ottenuti e delle prospettive di questo strumento di tutela si discuterà l’11 aprile, nel corso di un convegno organizzato dalla Sede di Firenze della Banca d’Italia in collaborazione con il Collegio dell’ABF di Bologna, alle ore 15.45 Interverranno, tra gli altri, il Presidente del Tribunale di Firenze dr.ssa Marilena Rizzo, il Capo del Servizio Tutela Clienti e antiriciclaggio della Banca d’Italia dott.ssa Magda Bianco, il Presidente del Collegio di Bologna dr. Marcello Marinari, magistrati ed esponenti del mondo accademico.

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