Economia, apre in ottobre la “prima” Banca di Parma

Sarà un banco di credito cooperativo a vocazione territoriale. Ottenuto l’ok di Bankitalia, parte la fase di start up.

Una banca locale, il cui legame con il territorio sia destinato a restare forte anche in futuro e possibilmente per sempre. E’ l’idea alla base della Banca di Parma Credito Cooperativo, che aprirà la propria sede e la propria prima filiale entro il prossimo ottobre.

«Lo scorso 31 marzo – spiega il presidente di Banca di Parma, Alfredo Alessandrini – Banca d’Italia ci ha autorizzato all’esercizio dell’attività bancaria, un traguardo fondamentale nel nostro progetto che ha coronato anni d’intenso impegno di tanti volontari, soci, stakeholder, associazioni, istituzioni che ci hanno aiutato e sostenuto con grande fiducia. Altre tappe ci attendono verso il traguardo finale che avverrà, in modo indicativo, entro il prossimo ottobre. Una data molto vicina, se consideriamo la mole di attività necessarie per aprire la banca».

La Banca ha chiesto l’autorizzazione a Banca d’Italia con cinque milioni di euro di capitale sociale e 1211 soci. Nel rush finale ha saputo rispondere alle ultime richieste dell’organo di vigilanza andando addirittura oltre e, alla fine dell’operazione dell’aumento di capitale, la compagine sociale sarà di 1638 soci e 6 milioni e 543.800 euro di capitale sociale. L’obiettivo ulteriore è di raggiungere i 2.295 soci e 7,5 milioni di euro nei primi tre anni, così come è previsto nel piano industriale.

Dall’analisi dell’elenco della compagine sociale emerge un panorama in cui sono rappresentate tutte le componenti della comunità del comune capoluogo e degli altri 16 che costituiscono la zona di competenza.

Intanto dal 31 marzo già molte attività sono state compiute: la Banca è iscritta nel registro delle imprese alla Camera di Commercio di Parma, ha chiesto l’iscrizione all’Albo delle Banche, il cda ha approvato i contratti con i primi dodici dipendenti ed è stata definita la programmazione dei lavori della sede.

Proprio sull’operatività che porterà all’apertura Pier Luigi Casa, vice presidente di Banca di Parma, ha spiegato che ciò che sta per aprire non è solo una semplice filiale, bensì «una nuova banca nella sua complessità di governance, di regole, di funzioni dei diversi attori, rappresentati dal consiglio di amministrazione, dal collegio sindacale, dal collegio dei probiviri, dalla direzione generale, dalle funzioni di prima fascia, di rete e così via. Abbiamo predisposto il piano di start up identificando i referenti dei sette cantieri di lavoro previsti: giuridico, personale, logistica e sicurezza, processi, delibere, comunicazione, commerciale».

Recentemente il cda ha approvato il piano di assunzione delle dodici persone inizialmente previste dal piano industriale che faranno ingresso in azienda nel periodo compreso fra il primo giugno e il primo ottobre 2015, in concomitanza con lo stato di avanzamento della nuova sede.

Il prossimo appuntamento sarà l’assemblea dei soci, prevista per il 4 luglio e, nell’occasione, sarà offerto ai soci un concerto lirico sinfonico in onore di Giuseppe Verdi e alla città dal titolo tenuto da allievi e docenti del Conservatorio di Parma Arrigo Boito.

L’idea di far nascere a Parma una banca di credito cooperativo è nata considerando che le famiglie e le piccole realtà economiche del territorio trovano la giusta attenzione in una banca vocata alla territorialità. Tanto più in un momento in cui la stretta creditizia sembra destinata ad allentarsi, condizione essenziale per uscire veramente dalla crisi.

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