L’appuntamento è dichiaratamente al buio, che più pesto non si può. Vuoi perché la location non gode di eccessiva illuminazione ma anche perché nessuno sa dove approderà la crisi greca, ovvero se sarà l’inizio di una rinascita o la fine vera e propria.
Ma il movimento politico va colto nell’immediatezza ed allora ecco il senso del primo appuntamento del costituendo partito anche reggiano del civatiano “Possibile“, traduzione italiana dello spagnolo Podemos. Venerdì sera ai Chiostri della Ghiara di Reggio.
Il laboratorio di “Possibile” è molto magmatico e per ora più che adesioni, il gruppo conta osservazioni ma sono osservatori importanti. Ci sono pezzi di Sel, la non meglio definita coalizione sociale del reggiano Maurizio Landini, scontenti del Pd od anche solo curiosi di un’ala sinistra che fu di Civati prima dell’addio che continua a non sentirsi rappresentata dal renzismo.
L’ultimo tentativo interno di dare una scossa sui temi “caldi” della sinistra tradizionale è arrivata i primi del mese dalla corrente ReteDem che ha tra i suoi leader non a caso l’onorevole reggiano Paolo Gandolfi, appunto ex civatiano. Intanto è nato anche il Comitato “Agorà 7 luglio”, primo dichiaratamente civatiano e coordinato (fino al 31 ottobre) dall’ex assessore provinciale Antonietta Acerenza. Martedì 14 luglio al circolo Arci Gardenia sarà presentato il progetto politico.