Leggo sulla stampa l’appello che diversi rappresentanti della comunità reggiana hanno sottoscritto in queste ore e lo valuto positivamente, pur consapevole dell’equidistanza che il ruolo istituzionale deve tenere, trattandosi di soggetti privati. L’esperienza del Lime Theater, nella breve parentesi di eventi che ha avuto l’occasione di potere ospitare a fine 2016, ha rappresentato non solo per Reggio, ma anche per l’intero territorio regionale, un’esperienza vivace e di importante valore artistico e culturale.
Vanno sostenuti i luoghi dove le arti, lo spettacolo e la musica trovano spazio, perché sono un’opportunità di arricchimento, per una società che oggi ha un particolare bisogno di aggregazione. Perché abbiamo bisogno di piazze reali, non solo virtuali, in cui riscoprire il piacere di incontrarsi dal vivo, condividendo, come nel caso del LT, eventi di qualità.
Poiché si è trattato di un’esperienza positiva, spero che possa continuare anche nel futuro prossimo, nel rispetto del ruolo di tutti i soggetti che sono in campo. Non va dimenticato che l’attuale gestore del padiglione fieristico si è assunto l’impegno di occuparsi di questi spazi producendo buoni risultati, costruendo un programma di rilancio della zona fieristica, all’interno di quell’Area Nord che sta diventando sempre più importante, con una buona dose di coraggio e responsabilità. Alla luce di tutto ciò, nutro la speranza che si possa dare seguito a queste positive esperienze.