Firenze – Question time di Spc all’assessore Alessandro Martini per l’annunciato sciopero (8 febbraio) dei lavoratori e lavoratrici di biblioteche e archivi comunali, che, com’è noto, da mesi stanno combattendo una battaglia contro il taglio che riguarderebbe, secondo loro, il nuovo appalto che partirà il 1 maggio (il vecchio, l’attuale, termina il 30 aprile), mentre dall’amministrazione si nega che ciò abbia fondamento. Un confronto che è giunto al passaggio finale, quando, nei giorni scorsi, dopo aver proclamato lo stato di agitazione, gli operatori hanno deciso per lo sciopero. A portare la questione in aula consiliare il consigliere di Spc Dmitrij Palagi, che ribadisce, rinnovando la solidarietà del gruppo ai lavoratori, i quattro punti della piattaforma espressa in occasione dell’annuncio dello sciopero, ovvero: individuazione del CCNL leader o di riferimento; inclusione della clausola sociale per il riassorbimento del personale attualmente impiegato; determinazione, in base alle tabelle ministeriali, dell’effettivo costo della manodopera e la possibilità di dare all’offerta tecnica un punteggio decisamente superiore rispetto a quella economica, per evitare aggiudicazioni determinate da ribassi, oltre, tenendo conto della progressiva reinternalizzaiozne del servizio bibliotecario e archivistico che il Comune sembra avere in progetto, l’inizio di “un percorso condiviso mirante a trovare le migliori soluzioni che tutelino integralmente sia la professionalità che la tenuta occupazionale del personale da anni impegnato nelle biblioteche comunali e nell’archivio, servizi essenziali da sempre ritenuti fiore all’occhiello dell’offerta culturale cittadina”, come nella nota di proclamazione dello sciopero.

“Non è la prima volta che affrontiamo la questione – risponde al question time l’assessore al personale Alessandro Martini – che si trova anche in pieno svolgimento come azione politico-amministrativa della nostra giunta. Andando per sommi capi: confermiamo che il bando per l’appalto dei servizi bibliotecari e archivistici uscirà prima del bilancio di previsione, facendo riferimento alle risorse previste per il bando 2022-23. Nel capitolato della gara verrà prevista un’opzione per i servizi complementari, attivabili in quanto l’amministrazione si impegnerà a trovare nuove risorse nel bilancio preventivo che verrà approvato per il triennio 2022-24. La documentazione di gara del nuovo appalto, garantirà un contratto leader con possibilità di miglioramento da parte dell’operatore economico, la determinazione del costo della mano d’opera, aggiornata in base alla tabella ministeriale secondo il contratto nazionale leader, la previsione della clausola sociale, la valutazione dell’offerta economica secondo il valore minimo previsto per garantire un servizio di qualità. L’amministrazione si impegna a trovare le migliori soluzioni che tutelino i dipendenti che da anni sono impegnati nelle biblioteche e nell’archivio, in particolare prevedendo nei concorsi il riconoscimento delle professionalità acquisite. Naturalmente – aggiunge l’assessore – la questione è abbastanza delicata, perché da una parte è giusto tutelare tutti i lavoratori, interni ed esterni, ma evidentemente nel momento in cui da anni siamo sollecitati (e noi andiamo su questa strada) per rafforzare nei numeri gli operatori interni, è chiaro che bisognerà tenere conto anche di questo. Garantiamo però di non aver tagliato e di non volere tagliare in generale i fondi per la cultura in generale. Inoltre, nel concorso che faremo entro l’anno per i bibliotecari, pensiamo a degli inserimenti nel concorso che in qualche modo tengano conto della professionalità e dell’importante contributo che in questi anni è stato dato dai lavoratori di soggetti esterni all’amministrazione. Stiamo lavorando per questo”.
“Riteniamo confermate le ragioni della mobilitazione del personale dipendente dei servizi bibliotecari e archivistici del Comune di Firenze in appalto – è il commento dei consiglieri di Spc alle parole dell’assessore Martini, che pure sottolineano alcune note positive della risposta – e continuiamo a sollecitare l’amministrazione affinché si trovino rapidamente le risorse aggiuntive per i servizi. Ricordiamo infatti che, al momento, il bilancio del Comune di Firenze copre solo i servizi essenziali di biblioteche e archivio”.
Continua la nota: “Nella risposta al question time odierno registriamo alcune note positive. Da una parte il riconoscimento che chi lavora per conto di Palazzo Vecchio, anche se in appalto, non può essere considerato “estraneo” all’Amministrazione, dall’altra l’impegno a voler riconoscere, nel rispetto delle norme vigenti, la professionalità di chi da molti anni garantisce questo tipo di attività, per i prossimi concorsi pubblici”.
Alcune criticità, tuttavia, rimangono senza risposta. Ad esempio, come ricordano Palagi e Bundu, “sembra essere stata rimossa la mobilitazione delle precarie e dei precari, che raccolsero migliaia di firme, per consegnarle alla Presidenza del Consiglio durante una seduta nel Salone dei Cinquecento”, iniziativa che comunque valse “a limitare l’uso della cassa integrazione”; oppure, la diatriba, ancora sullo sfondo, sulle risorse per il nuovo appalto.