Aperta a Firenze un’inchiesta amministrativa sull’ultimo suicidio in carcere

Ieri, 21 gennaio, è stata aperta a Firenze un’indagine amministrativa sull’ultimo suicidio avvenuto nelle carceri toscane. Il 19 gennaio un ventinovenne lucchese detenuto nell’istituto penale Gozzini di Firenze, meglio noto come “Solliccianino”, si tolse la vita impiccandosi con le tendine della sua cella. L’inchiesta amministrativa avviata ieri si somma all’inchiesta penale che è stata affidata al pubblico ministero Luciana Singlitico. A breve verrà effettuata anche l’autopsia sul cadavere del detenuto suicida come disposto dal magistrato che si occupa dell’inchiesta. Al tribunale di Firenze, poi, è arrivata ieri una curiosa richiesta di risarcimento. Un imprenditore con alle spalle una breve parentesi da calciatore della Fiorentina, ha chiesto 2 milioni euro di danni alla banca presso la quale è depositato il suo conto corrente. L’istituto di credito, a suo modo di vedere,  avrebbe violato la sua privacy fornendo a sua moglie delle informazioni sui suoi movimenti bancari ai quali quest’ultima non avrebbe altrimenti potuto accedere. Grazie ai dati del conto correnti, ha spiegato l’ex calciatore, la moglie scoprì che aveva fatto acquisti a Venezia in un periodo nel quale, le aveva detto, doveva essere in viaggio all’estero per lavoro. Controllando i movimenti della sua carta di credito, insomma, la donna avrebbe scoperto che il marito aveva un’amante.

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