Anziani sotto sfratto, i casi crescono ma le soluzioni non ci sono

Firenze – Fra gli immobili di proprietà del Fondo di Previdenza CR Firenze si trova anche un palazzo in piazza degli Ottaviani, nel cuore di Firenze, che potrebbe, secondo la linea di vendite che sta attuando il Fondo, essere alienato per un valore che si aggira sui 4-5 milioni di euro. Una bella cifra che potrebbe aggiungersi alle alienazioni già effettuate dal Fondo, che ha l’obiettivo naturale di accumulare la liquidità necessaria per pagare le pensioni dei suoi appartenenti.

Una politica naturale che si scontra però con alcuni fatti, ovvero l’esistenza di inquilini che si trovano sotto sfratto, maturato magari nei tempi di pandemia, e con contratti ormai scaduti ma che non sono riusciti ad onorare. Alcuni di questi sono anziani, titolari di pensioni molto basse, che da qualche tempo sono entrati in morosità. Si tratta di persone che hanno i requisiti per rientrare nei bandi Erp, o nel canale dell’emergenza abitativa. Il problema è che lo sfratto si avvicina e molto difficilmente riusciranno a completare prima della sua esecuzione la trafila dell’emergenza o , tantomeno, riuscire ad essere assegnatari della casa popolare. Un problema che non è risolvibile neppure sul libero mercato, che come è noto, vede canoni ben al di sopra di quella che potrebbe essere la capacità di spesa dei pensionati. Un cul de sac purtroppo normale ai nostri giorni, che continua a decimare una fascia un tempo ritenuta sicura, ovvero quella dei pensionati.

“Si tratta di casi emblematici che si presentano con sempre più frequenza, come avevamo preannunciato da mesi – dice la segretaria regionale del Sunia Laura Grandi – che richiedono un’attenzione particolare da parte delle istituzioni. Sono casi che un tempo erano salvaguardati dalla regola “etica” di non effettuare sfratti per persone con età superiore ai 65 anni, regole che ora non sembrano più tenere. Torniamo dunque a rivolgersi alle istituzioni locali affinché almeno questa fascia d’età non debba rischiare di ritrovarsi in strada o in istituto. Continuo a ribadire che un aiuto ormai non rinviabile potrebbe venire dall’istituzione della commissione per l’emergenza abitativa, che consentirebbe di calendarizzare gli sfratti e quindi di esaminare i casi prima di arrivare a queste tristi conclusioni”.

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