Antimafia, prefetto emette interdittiva verso l’azienda edile Sincre

Il motivo è un eventuale pericolo di infiltrazioni tendenti a condizionare scelte e indirizzi della ditta

“Pericolo di infiltrazione mafiosa”. Questo il motivo che ha spinto la prefettura ad emettere una interdittiva antimafia verso l’azienda edile Sincre Spa.

sincreNel consiglio di amministrazione della ditta siedono nomi piuttosto noti a Reggio Emilia. Il presidente dello stesso consiglio di amministrazione della Sincre è Enrico Zini, già presidente del Rotary Club nel 2011-2012, attualmente nella commissione saggi dell’associazione, ex presidente della Cna e vicepresidente del consiglio direttivo dell’Ance reggiano, il collegio costruttore edili degli Industriali. A coprire il ruolo di amministratore delegato dell’azienda è Saverio Bari, anche componente del consiglio direttivo dell’Ance reggiano. Consiglieri di Sincre Salvatore Bari e Glauco Zambelli, l’ingegnere responsabile dei lavori per la messa a norma dello stadio Giglio nel 2008.

Nata nel 2011, la Sincre Spa appartiene per metà alla Zini e Zambelli Costruzioni Srl e per metà alla Fratelli Bari Srl. In passato si è occupata di importanti appalti, anche con enti pubblici, come la sede Acer di via Costituzione o la mensa, il teatro e la scuola elementare per il Comune di Bagnolo.

Il provvedimento è stato preso in seguito ad accertamenti da parte di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Ad attirare l’attenzione delle forze dell’ordine alcuni episodi ravvicinati, risalenti all’anno scorso, quali la distruzione dell’auto in uso al figlio di Glauco Zambelli ed altri tre veicoli usati da familiari di Salvatore e Saverio Bari. Secondo quanto risulta dagli accertamenti e secondo quanto è stato riportato dal Resto del Carlino “sono stati acquisiti oggettivi elementi per ritenere comprovato il pericolo di tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi della ditta Sincre Spa”.

L’interdittiva antimafia è un provvedimento amministrativo di natura preventiva e quindi non certifica reati commessi, ma si limita a individuare un rischio, ovvero il pericolo che un’azienda operante per conto pubblico possa essere condizionata nelle sue decisioni da pressioni della criminalità organizzata. Trattandosi di una misura a carattere preventivo, prescinde dunque dall’accertamento di singole responsabilità penali nei confronti dei soggetti che, nell’esercizio di attività imprenditoriali, hanno rapporti con la pubblica amministrazione e si fonda sugli accertamenti compiuti dai diversi organi di polizia valutati, per la loro rilevanza, dal prefetto territorialmente competente.

 

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