Antenne radio, l’amministrazione stringe le maglie sull’installazione

Firenze – Palazzo Vecchio inaugura la stretta sulle antenne radio, comprese quelle per il 5G.  Il via libera della giunta all’approvazione del “Programma comunale degli impianti radio trasmissivi” e a un primo regolamento più restrittivo, fanno imboccare all’ammibistrazione fiorentina la via ambientale e quella del patrimonio per stringere il quadro normativo nazionale, presidiato finora da organi come Arpat, Enac e soprintendenza.

E’ l’assessore all’Ambiente, Urbanistica e al Piano di gestione Unesco, Cecilia Del Re, che ha firmato l’atto che dovrà passare al vaglio del Consiglio comunale, a spiegare: “Sebbene il potere dell’ente locale sia limitato, con il programma e il regolamento che abbiamo deliberato, oltre a mappare e definire gli sviluppi della rete in modo razionale” per una “copertura uniforme sul territorio, l’amministrazione vuole reagire all’aumento di impianti che segue le diverse richieste dei gestori, indicando ulteriori paletti” che andranno a tutelare l’ambiente e le aree “core zone e buffer zone Unesco”. Zone Unesco che, sottolinea, “rappresentano il vero punto di forza per poter limitare interventi che mal si conciliano con contesti di pregio in cui, anche di recente, sono state installate delle antenne senza che l’amministrazione avesse strumenti per dire di no. I 18 punti belvedere che abbiamo inserito lo scorso anno con una variante al regolamento urbanistico diventano dunque strategici per valutare l’inserimento nel contesto paesaggistico dei nuovi impianti”.

Nella definizione del Programma comunale degli impianti, che ha durata triennale, l’Amministrazione comunale osserva una serie di criteri localizzativi: gli impianti di radiodiffusione radiotelevisivi saranno posti prevalentemente in zone non edificate; gli altri tipi di impianti saranno posti prioritariamente su edifici o in aree di proprietà pubblica; nelle aree di interesse storico, monumentale, architettonico e paesaggistico ambientale, l’installazione degli impianti sarà consentita con soluzioni tecnologiche tali da mitigare l’impatto visivo; sarà favorito l’accorpamento degli impianti su strutture di supporto comuni o all’interno di siti comuni; sarà vietata l’installazione di impianti di radiodiffusione radiotelevisivi e per telefonia mobile su ospedali, case di cura e di riposo, scuole di ogni ordine e grado, asili nido, carceri e relative pertinenze, salvo che tali localizzazioni risultino le migliori in termini di esposizione complessiva della popolazione.

Nelle aree soggette a tutela, nelle zone A e nelle Core Zone e Buffer Zone dei due siti Patrimonio mondiale Unesco presenti sul territorio comunale (Centro storico di Firenze e Giardini e ville medicee della Toscana), l’installazione degli impianti sarà consentita solo con soluzioni tecnologiche tali da mitigare al massimo l’impatto visivo. Avvalendosi dei 18 punti di Belvedere definiti nel Piano strutturale, i gestori dovranno fornire un elaborato grafico a corredo del progetto per verificare l’impatto dell’intervento sul patrimonio culturale e sul paesaggio. Sarà infine vietato installare impianti in aree o siti diversi da quelli indicati nel Piano comunale degli impianti radio trasmissivi per telefonia mobile.

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