Firenze – Il 17 settembre 1916 nasceva a Firenze un grande scienziato, orgoglio della ricerca nel campo della Fisica e dell’Ottica contemporanee: Giuliano Toraldo di Francia. Insieme ai suoi più stretti collaboratori, tra i quali Riccardo Pratesi e Maria Luisa Dalla Chiara, sua moglie e illustre logica ed epistemologa, ha contribuito a esplorare e divulgare nuove conoscenze nell’ottica, teorica, sperimentale e strumentale.
Non solo interessi scientifici, perché Toraldo ha sempre prestato particolare attenzione anche agli aspetti filosofici ed epistemologici della ricerca. Ecco un ritratto dell’uomo e dello scienziato fatto da Riccardo Pratesi, fiorentino, classe 1936, professore emerito di Fisica, collaboratore di varie istituzioni e già presidente dei corsi di laurea in Fisica e in Ottica e optometria. Infine un ricordo di Maria Luisa Dalla Chiara compagna di vita dello scienziato.
Professor Pratesi, il 17 settembre 2020 corre l’anniversario della nascita dello scienziato fiorentino Giuliano Toraldo di Francia: Quali sono stati i suoi maggiori meriti nel campo scientifico?
“Ha dato molti contributi. Nel campo dell’ottica quali il principio dell’interferenza inversa, che nella prima formulazione risale al 1941. Purtroppo, il periodo bellico non permise la pubblicazione del lavoro in lingua estera e i principi alla base dell’olografia in esso contenuti non furono noti a Gabor e agli altri ricercatori che svilupparono successivamente l’olografia. Gli sviluppi successivi sulla teoria della diffrazione, sul potere risolutivo e sulla superrisoluzione. Il testo fondamentale, noto e assai diffuso, è “La diffrazione della luce”, edito da Einaudi nel 1958. Altri meriti sono stati la previsione e dimostrazione sperimentale dell’esistenza delle onde evanescenti, la riformulazione informatica dei concetti di potere risolutivo, introdotti da Lord Rayleigh, e di immagine, ponendo le basi, in via assolutamente pionieristica in Italia, della scienza informatica. Toraldo percepisce che i concetti di risoluzione e di immagine sono connessi col concetto di contenuto di informazione. Importante il suo articolo “Resolving Power and Information”, Journ. Opt. Soc. Am., 1955. Si deve a lui lo sviluppo, a Firenze e in Italia, dell’elettronica quantistica (laser), della struttura della materia e infine l’introduzione nel curriculum degli studi per il diploma di laurea in Fisica dell’’insegnamento dei Metodi Matematici della Fisica”.
Ricevette molti riconoscimenti per il valore scientifico del suo lavoro e ha scritto numerosi testi…
“Tanti riconoscimenti, nazionali e internazionali. Fu uno del Fondatori dell’ICO, International Commission for Optics, cui dedicò molti anni di attività di alto livello sia scientifico, che amministrativo. Fu Vice Presidente ICO per due mandati, e Presidente dal 1966 al 1969. Nel 1965 venne nominato Fellow dell’OSA (Optical Society of America), Nel 1969 ricevette la (Thomas) Young Medal and Prize dell’Institute of Physics, UK; prima di lui Townes e Schawlow, premi Nobel, André Marechal e Dennis Gabor, premio Nobel per l’invenzione dell’olografia. Infine la C.E.K. Mees Medal dell’OSA, subito dopo al premio Nobel Charles H. Townes.
Dei libri i più famosi sono “La diffrazione della luce”; l’indagine del modo fisico, pubblicato da Einaudi nel 1976, e, in edizione inglese, dalla Cambridge University Press, originato dal corso di Fondamenti di fisica svolto alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Firenze”.
Toraldo di Francia comprese bene l’importanza della internazionalizzazione e anche l’importanza dell’ottica. Ha anche collaborato con varie università nel mondo e fondatore di importanti istituzioni vero?
“Certo, ricordo in particolare la Bell Telephone e l’Università di Rochester. Il suo crescente contatto con la cultura umanistica lo portò a fondare, e a presiedere, il Centro Fiorentino di Storia e Filosofia della Scienza; il Forum per i problemi della pace e della guerra. Contribuì con Piero Angela e altri alla costituzione del Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze (CICAP). Per molti anni ha servito nel Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (ora CUN), è stato Presidente della Società Italiana di Fisica (SIF), contribuendo, come Direttore de Il Nuovo Cimento, all’internazionalizzazione del giornale, che fino ad allora era stato pubblicato solo in italiano. E’ stato medaglia d’oro SIF e suo Presidente onorario. Si deve a lui l’introduzione nel curriculum degli studi per il diploma di laurea in Fisica l’insegnamento dei Metodi Matematici della Fisica”.
Oltre all’ottica, aveva tanti interessi, come la musica…
“La musica, specialmente! L’incontro con Piero Farulli, con la sua travolgente carica umana, e l’ammirazione per la rara passione per l’insegnamento della musica ai bambini, ma anche al pubblico più vasto, portarono Toraldo a impegnarsi nella Scuola di Musica di Fiesole, di cui fu per vari anni Presidente, ed alla quale impartì forte impulso. Ricorrenti sono anche le sue riflessioni sui problemi dell’ambiente e sulla “bomba demografica”, già sinteticamente apparse nel libro “Il rifiuto”, Einaudi, 1978, e riprese nel libro “Dialoghi di fine millennio”, con Piero Angela”.
C’e’ un momento di cui lei conserva un ricordo profondo e particolare?
“Si, quando tornando da una settimana bianca aprì la mia porta dicendo “cosa hai fatto?!” Mi ero dimenticato di fare domanda per un concorso di assistente, che andò fortunosamente deserto (non eravamo in tanti in quegli anni). Prima di partire ci aveva lasciato un problema difficile da risolvere, per cui… dimenticanza. Vedo ancora quegli occhi celesti, penetranti, fulminanti… Un’altra occasione fu la visita alla General Electric a Schenectady, che ci finanziava una ricerca su problemi di antenne; Toraldo doveva riferire sullo stato di avanzamento del nostro lavoro. Davanti ad un uditorio molto numeroso, forse troppo per quanto in programma ufficialmente, il nostro ospite disse: “Ci aspettiamo un’ottima relazione scientifica, come i rapporti precedenti ci indicano. Ma tu vieni dalla bella Firenze e noi vorremmo che ci parlassi di Dante e dei suoi tempi”. Senza scomporsi, Toraldo mise da parte fogli, gesso e diapositive, e per oltre un’ora incantò tutti con una magistrale lezione su Dante, la Divina Commedia e quei tempi”.
La figura straordinaria di Toraldo di Francia vive anche nel ritratto di Maria Luisa Dalla Chiara: “La mia collaborazione scientifica con Giuliano Toraldo è iniziata negli anni ’70. Giuliano era stato invitato da Ettore Casari a tenere delle lezioni di fisica per gli studenti della Facoltà di Lettere di Firenze. Quelle lezioni (a cui assistevano anche diversi docenti) suscitarono subito un grande interesse, anche perché Giuliano aveva una capacità straordinaria di condurre per mano gli ascoltatori nel vivo delle teorie scientifiche, mostrando come concetti tecnici che possono apparire astrusi hanno conseguenze filosofiche importanti. I logici presenti a quelle lezioni capirono presto come la fisica moderna rappresenti una sorta di “campanello d’allarme” per la logica, a cui suggerisce problemi nuovi. Per me fu molto naturale iniziare a fare ricerca con Giuliano, partendo da alcune questioni intriganti che nascevano dai paradossi della meccanica quantistica”.
E prosegue: “ Lavorare con Giuliano era molto stimolante, anche perché lui riusciva sempre a inquadrare argomenti particolari in contesti più generali, che coinvolgevano non solo la filosofia ma anche la letteratura e le arti. La musica soprattutto è stata per lui un punto di riferimento fondamentale. E non a caso ha partecipato con entusiasmo all’organizzazione della Scuola di Musica di Fiesole, collaborando con il suo grande amico Piero Farulli, con cui spesso parlava dell’importanza del “far musica insieme”, anche a livello amatoriale. A Giuliano piaceva molto cantare, soprattutto i Lieder di Schubert, di Schumann, di Brahms. E la musica di Schubert l’ha accompagnato fino alle ultime ore della sua vita”.
Giuliano Toraldo di Francia è nato a Firenze, il 17 settembre 1916. Nel 1939 si laurea in Fisica e inizia a svolgere l’attività di ricerca presso il Regio Istituto Nazionale di Ottica (RINDO) ad Arcetri sotto la direzione di Vasco Ronchi, dal 1943 al 1950 lavora presso il Centro di Ricerca Ottica, Ducati di Bologna e poi torna all’INDO, dove rimane per 8 anni insegnando Onde Elettromagnetiche come professore incaricato esterno. Trascorre due anni all’università di Rochester, per poi tornare all’Istituto di Ottica come professore ordinario. Nel 1958 diventa prima professore straordinario e poi ordinario all’Università di Firenze per la cattedra convenzionata di Ottica.
Costituisce l’Istituto di fisica delle radiazioni, che cambia nome in Istituto di Fisica superiore nel 1963, di cui assume la direzione e anche la cattedra di Fisica Superiore. Nel1992 diviene professore emerito. Si è spento a Firenze il 26 aprile 2011.
Foto: secondo da sinistra Giuliano Toraldo di Francia con Maria Luisa Dalla Chiara