Anniversari Balducci: la guerra riporta in primo piano l’impegno per la pace

Firenze – I maestri tornano quando più è necessario riflettere sulla loro eredità morale e intellettuale. Nel pieno di una guerra in Europa cade l’anniversario della morte di Ernesto Balducci e il trentennale dalla sua morte e oggi il suo impegno per la pace, la fratellanza e l’accoglienza ritorna di pressante attualità.

Non saranno dunque “celebrazioni” quelle che la Fondazione Ernesto Balducci e la rivista Testimonianze da lui fondata nel 1958 hanno organizzato, ma una serie di incontri di riflessioni “per far memoria di un personaggio che è stato tra i protagonisti della Chiesa nella seconda metà del Novecento”, come ha detto Andrea Cecconi, presidente della Fondazione, che insieme a Severino  Saccardi ha presentato il calendario degli eventi  previsti.

Saccardi ha ricordato che Balducci è stato inserito dal Consiglio regionale nella lista delle grandi personalità della Toscana: “Cittadino della Toscana, ma anche cittadino del  mondo – ha detto , nell’annunciare a sarà a lui dedicato un volume monografico della rivista – anche per riflettere, come avrebbe fatto lui, sulla responsabilità delle religioni in un mondo che sta tornando alla cultura della guerra”.

Proprio alla cultura della pace nella visione balducciana che “la pace deve essere nella giustizia, coniugata cioè con i diritti umani, il rispetto della libertà e l’autodeterminazione dei popoli” e sulla linea dei convegni che promosse dal titolo “se vuoi la pace, prepara la pace”, è dedicato l’incontro inaugurale degli eventi dell’anniversario.

Il primo appuntamento è nel salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio sabato 9 aprile (ore 10,30) in un incontro dal titolo “Accoglienza e cittadinanza”, che vedrà il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze e il cardinale Paolo Lojudice, vescovo di Siena, dialogare insieme al teologo Vito Mancuso, Walter Veltroni , Dario Nardella, Eugenio Giani, padre Sergio Sereni, provinciale italiano dei Padri Scolopi , Severino Saccardi, il sindaco di Santa Fiora Federico Balocchi, paese natale di Balducci e il vicesindaco di Fiesole Stefania Iacomi.

Nel pomeriggio del 9 aprile al Cenacolo di Santa Croce, si svolgerà la prima sessione del convegno “Se vuoi la pace prepara la pace 2022”, promosso dal Consiglio regionale e organizzato dalla rivista Testimonianze. Si tratta del primo atto di una serie di incontri sul tema della pace che avranno luogo nel corso dell’anno.

Numerosi gli eventi organizzati dalla Fondazione Balducci, la rivista Testimonianze grazie a un comitato nazionale di alto prestigio e un comitato d’onore. Di questi fa parte Balocchi che per il 25 aprile, anniversario della morte, ha organizzato un ricordo a più voci a Santa Fiora con successiva camminata per la pace fino al cimitero dove il padre scolopio è sepolto.

La prima di un documentario nella piazza dell’Isolotto , concerti, pubblicazioni , approfondimenti  completano un programma denso e variegato.  “La riflessione di Balducci ha interessato i temi planetari dei diritti umani, della difesa dell’ambiente, della cooperazione e della pace – ha detto Balocchi –  Negli anni ottanta ha offerto un contributo originale e di grande respiro ai movimenti pacifisti nella campagna per il disarmo. Temi che sono ancora oggi di grande attualità alla luce delle tensioni e dei conflitti che si stanno verificando nel nostro tempo. All’interno del Comitato porterò, in particolare, la testimonianza del forte legame di padre Ernesto Balducci con le sue radici, e di come Santa Fiora e l’Amiata siano state sempre determinanti nella sua formazione umana e religiosa”.

Alla presentazione della manifestazioni sono intervenuti anche il presidente del Consiglio comunale Luca Milani, la presidente della Commissione cultura del Consiglio regionale Cristina Giachi e l’assessore del  Comune di Firenze Alessandro Martini che ha annunciato la decisione di piantare una quercia in ricordo di Balducci vicina alla strada a lui intitolata.

Nella foto: a sinistra Severino Saccardi, a destra Andrea Cecconi

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