Il vicepremier e leader dei Cinquestelle Luigi Di Maio, dopo avere fatto sapere che l’8 agosto, un giovedì, sarà a Bibbiano con il ministro Bonafede per parlare con i familiari e non per fare un comizio, ha parlato in una intervista alla Gazzetta di Reggio ed a La Stampa della vicenda “Angeli e Demoni”. “Questi scandali – ha detto – sempre più spesso accadono quando lo Stato si ritira dando spazio a imprese, cooperative, Onlus magari “politicamente” o “ideologicamente” vicine, con una esternalizzazione o peggio privatizzazione dei servizi pubblici. Questo processo lo abbiamo già visto in diversi casi”. Sembra intenzionato a non fare sconti a nessuno il vicrepremier Luigi Di Maio parlando dell’inchiesta “Angeli e Demoni” sui presunti affidi illeciti: 29 gli indagati.
La replica di Confcooperative: “Le parole del vicepresidente del Consiglio dei ministri, Luigi Di Maio, sono inaccettabili nel merito e a maggior ragione nella manifesta volontà di colpire indiscriminatamente cooperative e onlus che, al contrario di quanto afferma, oggi rappresentano uno dei sani pilastri sui quali si regge il sistema di welfare nel nostro territorio e in tanta parte del nostro Paese”.
Confcooperative Reggio Emilia replica così alle affermazioni del vicepremier, secondo il quale, in riferimento alla vicenda degli affidi a Bibbiano, “questi scandali sempre più spesso accadono quando lo Stato si ritira dando spazio a imprese, cooperative, onlus magari “politicamente” o “ideologicamente” vicine”.
“Solo di passaggio – sottolinea Confcooperative – vorremmo ricordare a Di Maio gli scandali quotidiani nella sanità pubblica, nella pubblica istruzione, nella pubblica amministrazione, nella politica, negli appalti pubblici e persino nel sistema giudiziario, ma è su questo terreno che si può condurre un confronto?”
“Le parole del vicepremier – prosegue Confcooperative – assumono sì un carattere ideologico, viziate da un pregiudizio che non ha nulla a che vedere con una realtà fatta di buone integrazioni tra pubblico e privato per la gestione di servizi che riguardano anziani, disabili, famiglie in condizioni di fragilità di ogni genere, persone segnate da dipendenze e da tante forme di emarginazione, coprendo aree che vanno dal socio-sanitario al socio-assistenziale ai servizi educativi”.
“Indagare a fondo su ipotesi di reato e perseguire duramente i responsabili, chiunque siano e senza sconti – prosegue Confcooperative – è un dovere assoluto, ma screditare e di gettare fango in modo indiscriminato su cooperative e onlus è un’operazione inaccettabile, lesiva del lavoro e della dignità di migliaia di imprese, soci e lavoratori”.
“Il pubblico – sottolinea la centrale cooperativa di Largo Gerra – ha scelto la via della sussidiarietà e dell’integrazione con il privato sociale per due ragioni essenziali: da una parte perché in forte difficoltà finanziaria nel gestire, sostenere e migliorare il sistema di protezione delle fasce più deboli di cittadini e, dall’altra, perché ha trovato nella cooperazione (in specifico quella sociale) le capacità, le competenze e una spinta alla co-progettazione necessarie non solo alla gestione dei servizi, ma anche alla costruzione di relazioni comunitarie in grado di rafforzare complessivamente il sistema di tutela e di integrazione delle fragilità d’ogni genere, incluse quelle lavorative che interessano migliaia di persone”.
“Il pubblico – incalza Confcooperative – ha così liberato energie e risorse per progettare i servizi e per rafforzare un sistema di controlli che è proprio delle sue funzioni, e questa integrazione ha prodotto risultati straordinari proprio nel territorio in cui Di Maio lancia accuse gratuite e infondate, disconoscendo il valore creato per i cittadini da cooperative sociali entro le quali la motivazione ideale (e non “ideologica”) e il principio della solidarietà sono motori essenziali per assicurare servizi a migliaia di persone e famiglie”.
“Per parte nostra – conclude Confcooperative – auspichiamo che sia fatta al più presto chiarezza sulla vicenda di Bibbiano nell’interesse di tutti i soggetti coinvolti, ma, nel frattempo, invitiamo il vicepremier ad astenersi da gratuite e generiche sentenze che ledono la dignità di molti e alimentano un clima di sospetto e odio di cui non si sente davvero il bisogno”.