Abbandono per ora gli scrittori che hanno contribuito allo stradario criminale ai tempi del Mercato Vecchio e del Ghetto, per parlare di quelli più vicini a noi. Prima però trascrivo un insolito contributo: la famosa romanza di Lauretta nel “Gianni Schicchi”, opera in un atto di Puccini, basata sul Canto XXX della Divina Commedia.
O mio babbino caro,
mi piace è bello, bello,
vo'andare in Porta Rossa
a comperar l'anello!
Sì, sì, ci voglio andare!
E se l'amassi indarno,
andrei sul Ponte Vecchio,
ma per buttarmi in Arno!
Mi struggo e mi tormento!
O Dio, vorrei morir!
Dall'opera “Gianni Schicchi”, musica di Giacomo Puccini (1858-1924);Dall'opera “Gianni Schicchi”, musica di Giacomo Puccini (1858-1924); libretto di Giovacchino Forzano.
immagine: un allestimento del “Gianni Schicchi” dove Olga Mykytenko è Lauretta http://orpheusandlyra.tripod.com/singers/id1.html