Firenze – Il governo concede una cifra significativa ai lavoratori dipendenti ma ancora una volta (seguendo, in questo, le orme del governo Renzi ) esclude i pensionati. Strana scelta politica, se si pensa che ogni giorno politici, sindacalisti, opinionisti versano lacrime su quei pensionati che vivono con meno di mille euro al mese…ma quando si tratta di passare dalle parole ai fatti il discorso cambia radicalmente e mi sembra di sentire l’eco dei molti che nelle varie discussioni sul web considerano le pensioni come una benevola elargizione e non come frutto dei contributi versati .
Il governo conta “in prospettiva” di coinvolgere anche i pensionati nella riduzione dell’Irpef (cito da Qui finanza del 20/1/2020).
Questa assicurazione appare un po’ vaga e ben poco rassicurante perché, in politica conta solo il tempo presente, tutto ciò che è coniugato al futuro è assai labile. Quante volte ho sentito parlare di riduzione delle tasse e poi non se ne è fatto di nulla.E credo che anche stavolta l’impresa sarà molto ardua, perché quando si parla di taglio dell’ Irpef e di riduzione delle aliquote, all’interno della maggioranza di governo sento già voci dissenzienti. Inoltre crescono tutti i giorni nuovi bisogni e nuove fonti di spesa Figuriamoci,poi, se Bruxelles ci chiedesse di ridurre il debito!
“Sì volevamo ridurre l’Irpef ma purtroppo” … musica già sentita. E credo che ancora una volta valga il detto“chi ha avuto ha avuto”.
Non avrei fatto obiezioni se il taglio delle tasse fosse stato concesso solo ai pensionati con più basso reddito, diciamo sotto i mille euro, sarebbe stato un atto significativo di solidarietà sociale. Invece, nulla. Francamente, non mi pare un bel segnale di equità perché, per chi riscuote una magra pensione sarebbe stata una boccata d’ossigeno importante.
Il silenzio del mondo politico e il timido sussurro dei sindacati rendono più difficile dare voce a allo scontento dei pensionati. Qualche tempo fa quando fu affacciata l’ipotesi di togliere il diritto di voto agli anziani, dissi che quello era una chiave di volta per misure restrittive sul piano economico e sociale.. Ma questo diritto ancora ce l’abbiamo e allora sarebbe bene che la classi politica ne tenesse conto.
Tra l’altro, la beffa fa seguito al danno. Qualcuno mi dice “ meglio che stiamo zitti, meglio che ci ignorino, perché se si occupano di pensioni, finiscono per tagliarle”. Qualcun altro osserva “ma avete già avuto la rivalutazione a gennaio ! ”Già, pochi spiccioli che non servono nemmeno a coprire la pur modesta inflazione.
Ebbene, se si pensa che i pensionati siano un peso per la società, sarebbe giusto dichiararlo apertamente. In caso contrario, dare loro pari diritto di cittadinanza.