Anche Reggio nel progetto per ridare acqua potabile alla striscia di Gaza

Boorea_GVC_Gaza_6176Passa anche da Reggio Emilia il progetto “SOS Gaza. Acqua per Gaza“, lanciato da Boorea (la società con sede a Bologna costituita da decine di enti e da cooperative facenti capo a Legacoop) e dalla ong socia GVC, presente in Palestina dal 1992 e da anni operativa anche a Gaza. Un’iniziativa estesa all’intero territorio italiano e volta a raccogliere fondi “per ridare accesso all’acqua potabile per 90.000 abitanti della Striscia di Gaza, che da settimane ne sono privi” così come riportato nell’ultimo dei comunicati stampa diramati, in concomitanza con la tappa di Reggio Emilia della relativa campagna promozionale e alla cui presentazione (foto) avvenuta nella giornata di oggi hanno partecipato, insieme a Luca Bosi (presidente di Boorea), Stefano Gambini (responsabile dell’ufficio di GVC a Gaza, appena rientrato dalla Palestina) e Nadia Riccò (di GVC).

Gli enti promotori invitano “a sostenere con una donazione l’intervento (…) per ridare l’accesso all’acqua a oltre 90.000 persone, delle quali 40 mila bambini e 25 mila donne, principalmente gruppi di sfollati e le comunità della Middle Area, a sud di Gaza City, attraverso la fornitura diretta di acqua, il ripristino delle reti idriche e la distribuzione di kit di emergenza“.

Le donazioni, dell’importo minimo di 2 euro, vanno effettuate sul conto corrente intestato a: Boorea Sc – Banca BPER filiale di Correggio – Iban: IT 73 Y 05387 66320 000002106426 (specificando la causale ACQUA PER GAZA) oppure con un versamento diretto nella sede di Boorea in via Meuccio Ruini 74-d a Reggio Emilia, aperta da lunedi a venerdi dalle 8.30 alle 18.00.

In sede di conferenza stampa i rappresentanti del comitato promotore hanno sottolineato come 600mila abitanti di Gaza siano oggi “privi di regolari forniture d’acqua. In questa località la guerra ha reso drammatica una situazione, quella idrica, già molto precaria in precedenza. In questi giorni vengono fatte distribuzioni di emergenza di bottigliette d’acqua da Unicef e altre ong. Se non si riparano in brevissimo tempo le condutture idriche e le reti fognarie distrutte dai bombardamenti, le persone di Gaza rischiano di morire letteralmente di sete o di contrarre gravi malattie“.

La solidarietà – hanno concluso gli intervenuti – è un elemento costitutivo per noi e per il movimento cooperativo. Pertanto promuoviamo questa campagna di solidarietà: per portare acqua a persone che stanno vivendo in condizioni disumane di disagio e sofferenza. Nell’auspicio che le armi tacciano al più presto e che finalmente tutti, in Israele e in Palestina, possano vivere in pace“.

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