Anche Leonardo da Vinci faceva i suoi “pasticci”

Firenze – “Quante ne ho sbucciate, quante sono rimaste strozzate in gola, quante ne ho sputate via…”.Parla di parole, Simona Bertocchi, nella home nel suo blog di scrittrice.

Parole, le sue, che si trovano ben oltre ciò che dice. Perché Simona è una scrittrice di alto livello, che parla di storia, di tradizioni e di sentimenti. Quelli che legano i personaggi ben riconducibili a determinati periodi storici Toscani, tra loro e soprattutto con lei. Dentro lei alberga da sempre l’amore per la terra di Toscana, dove vive da molti anni, pur essendo di origine torinese.

Sono già otto le sue pubblicazioni, che hanno avuto tutte grande successo, ma oggi ne spicca una in particolare, che è già alla seconda ristampa e che sta girando l’Italia è presto sbarcherà in Usa, precisamente a Seattle, invitata da una realtà importante di cultura italiana.

Dopo vari appuntamenti è stata la prestigiosa Sala del Gonfalone in Regione Toscana ad averla come ospite venerdì scorso, e a parlare del suo ultimo libro, “I pasticci di Leonardo ”.

Dopo l’introduzione del Presidente del Consiglio Eugenio Giani, che da esperto di storia quale è, ha ben rappresentato il contenuto del libro, seguito da altrettanta capacità del Consigliere regionale Giacomo Bugliani, è stata la volta di Patrizia Fiaschi, scrittrice anch’essa, che è entrata nel vivo davanti ad una ricca ed attenta platea.

I Pasticci cosa sono? Sono una vera scoperta che, studiando e cercando nella vita di Leonardo Da Vinci, è emersa mettendo in luce una sua parte sconosciuta. Tutto nasce dal ritrovamento di un diario, con annotazioni di ingredienti naturali, aromi, ed il modo di “ pasticciarli” per renderli dei dolci.

Ecco perché il libro prende questo titolo, e racconta di una bellissima storia. In quell’epoca non esistevano i gelati come li conosciamo oggi, industriali, ma esisteva comunque l’alimento dolce e freddo, riservato ad una ristrettissima cerchia di nobili.

Fiori come la lavanda, o datteri spezzettati, che assieme all’uva fragola, oppure alla menta e via dicendo, diventavano connubio di sapori incredibili, facevano già parte di una avveniristica pasticceria.
Il progetto di Simona Bertocchi nasce proprio essere questo: per poter trasmettere l’emozione, la sensazione del gusto particolare, la ricerca degli elementi usati all’epoca. Ha potuto realizzare questo sogno grazie ad un’azienda italiana, la Fugar, che produce prodotti di eccellenza per le migliori gelaterie.

Oggi l’autrice e l’azienda infatti viaggiano in tandem, parlando l’una dell’opera letteraria, e l’altra offrendo ai partecipanti, al termine, il prodotto dolciario, per far rivivere in termini di sapore, quanto raccontato dall’autrice.

L’amore per la storia delle antiche famiglie toscane, per Bertocchi, è ormai nota, tant’è che ha già annunciato il suo prossimo lavoro letterario, che continuerà il percorso intrapreso.

“Ma per adesso mi dedico anima e cuore, oltre che corpo perché giro molto in lungo ed in largo, a far conoscere questo libro che ho fortemente voluto vedesse la luce – dice Bertocchi – proprio per far conoscere questa parte così-gustosa- ed inusuale della vita del nostro grande maestro, quale è Leonardo. Questo è l’anno a lui dedicato, ed ho voluto omaggiarlo cosi. Grazie a chi ha creduto in me, come Fugar, a chi mi supporta sempre, ed a chi partecipa con affetto e tanta curiosità”.

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