Il giovedì nero della municipalità reggiana che spegne i ponti di Calatrava per protestare contro il caro bollette (magari si poteva inziare a risparmiare ai bei tempi delle succose consulenze ma questa dai è un’altra storia). Mezz’ora di black out del monumento simbolo della contemporaneità locale ed accorato appello del sindaco Luca Vecchi che riportiamo sotto:
“Giovedì spegneremo le luci del Ponte di Calatrava e quelle di tanti altri monumenti in Italia per protestare contro il caro bollette.
I sindaci italiani hanno testimoniato con grande forza la crescente criticità derivante dall’impatto della crisi energetica sui costi di gestione delle famiglie, delle imprese, delle grandi strutture pubbliche, e naturalmente anche sugli equilibri di bilancio dei comuni italiani.
Viviamo il paradosso di entrare da un lato nell’epoca del PNRR di incrociare straordinarie opportunità di investimento e sviluppo per il futuro delle nostre città e contemporaneamente dall’altra parte una ricaduta drammatica che i costi della pandemia e la crisi energetica generano sulla gestione dei comuni e delle città italiane.
Rischiamo di chiudere servizi e aumentare la pressione fiscale per trovare i necessari equilibri di bilancio. Questo accadrà certamente in tantissimi comuni. Per queste ragioni assumo come Anci Emilia Romagna la proposta del sindaco di Cento Edoardo Accorsi e del sindaco di Bologna Matteo Lepore, di spegnere simbolicamente giovedì 10 febbraio alle ore 20.00, per mezz’ora, uno o più monumento della città.
Spegnere una città non è una cosa bella. Lo spazio pubblico nutre le relazioni tra le persone e la sicurezza percepita anche nella misura in cui viene vissuto nella sua bellezza e nella sua luminosità.
Per questo siamo preoccupati. Perché le nostre città hanno bisogno di essere aiutate. Hanno bisogno di luce e di speranza. Hanno bisogno di quella sostenibilità che oggi mette a forte rischio il sistema delle politiche pubbliche”.
Luca Vecchi