Firenze – Si allunga l’elenco della microzone rosse in una Toscana che, anche questa settimana, per l’emergenza sanitaria da Covid-19 rimane arancione. Il presidente della Regione Eugenio Giani firmerà domani, martedì 23 marzo, un’ordinanza che interessa i comuni di Altopascio, Villa Basilica e Bagni di Lucca in provincia di Lucca: tre territori vicini al confine con la provincia di Pistoia, zona rossa oramai da oltre due settimane, e dove è più forte il contagio. I tre comuni lucchesi diventeranno dunque da mercoledì 24 marzo rossi anche loro, fino a domenica.
Giani ha anche accolto la richiesta di chiusura delle scuole avanzata per il suo territorio dalla sindaca di Lastra a Signa Angela Bagni: nel comune della città metropolitana fiorentina stop pertanto da mercoledì alle lezioni in presenza fino al 31 marzo, ovvero quando inizieranno le vacanze pasquali.
Gli ultimi provvedimenti si aggiungono a quelli già assunti sabato scorso e porteranno a 94, su 273, i comuni rossi in Toscani.
Erano già infatti interamente rosse le province di Prato, Pistoia, Arezzo. E’ rossa la zona distretto della Versilia, ovvero i comuni di Massarosa, Camaiore, Forte dei Marmi, Stazzema e Pietrasanta che si sono aggiunti sabato a Viareggio e Seravezza che già lo erano. E’ rossa la zona socio-sanitaria del Valdarno inferiore e dell’Empolese Valdelsa, ovvero i comuni di Vinci, Certaldo, Castelfiorentino, Empoli, Montelupo Fiorentino, Cerreto Guidi, Montaione, Capraia e Limite, Gambassi Terme, Montespertoli, Barberino Tavarnelle e Fucecchio in provincia di Firenze, Santa Croce sull’Arno, San Miniato, Castelfranco di sotto e Montopoli Valdarno in provincia di Pisa. Sono rossi, già con l’ordinanza firmata lo scorso sabato, i comuni di Grosseto, Scarlino, Arcidosso e Castel del Piano nel Grossetano e Pian Castagnaio in provincia di Firenze.
A Santafiora con un’ordinanza del sindaco erano state chiuse, da lunedì, le scuole medie superiori, visto che molti studenti che le frequentano arrivano dai comuni già in zona rossa. A Casale Marittimo in provincia di Pisa era già stata disposta la sospensione di tutte le attività scolastiche e dei servizi educativi in presenza. Altri comuni, in zona arancione ‘rafforzata’, avevano invece deciso di adottare misure più mirate sull’accesso ai parchi e agli impianti sportivi.