Firenze – “Sarà una partita ancora molto lunga”. Combattivo come al solito, Gianfranco Ciulli del Comitato per la Piana Sana e No Aeroporto promette battaglia contro l’ampliamento di Peretola, a suon di ricorsi e carte bollate. Eppure sembra tutto deciso: in arrivo i finanziamenti da Roma (prima trance di 50 milioni per un totale di 150 grazie allo Sblocca Italia) e nuova pista da 2400 metri (invece dei 2000 previsti dal PIT regionale), come confermato oggi stesso da una nota della società di gestione di Peretola, l’Adf di Marco Carrai.
“Sembra già tutto deciso, eppure manca ancora un ultimo tassello, e nemmeno tanto irrilevante– spiega Ciulli- Il Ministero deve ancora dare il suo lasciapassare sulla compatibilità ambientale dell’infrastruttura, attraverso la VIA. A questo punto mi chiedo che senso abbia farla, se la decisione è già stata presa”.
La storia infinita dell’ampliamento di Peretola è a un punto di svolta. Da un lato ci sono ben 3 riscorsi al Tar e, per ultimo, anche quello straordinario promosso dall’Università di Firenze al Presidente della Repubblica per tutelare il Polo Scientifico di Sesto; dall’altro la necessità di fare in fretta per non vedersi sfumare i finanziamenti: il che significa che i lavori dovranno iniziare entro il 1 agosto. “Per un progetto del genere è una scadenza piuttosto stretta- prosegue Ciulli- e quindi mi domando come sia possibile rispettare tutto l’iter procedurale entro quella data”. Perché sotto l’apparente calma decisionale del Governo e delle amministrazioni locali, ormai tutte a favore dell’ampliamento, continua a ribollire il dissenso a suon di carte bollate.
Se per il ricorso promosso dallo stesso Comitato i tempi saranno ancora piuttosto lunghi, “La prima udienza al Tar sarà fissata non prima della fine dell’anno” precisa l’avvocato Giovannelli che ha curato il ricorso, altro discorso è invece il rispetto delle regole europee sul finanziamento di opere pubbliche: “È necessario ricordare che l’erogazione di fondi per la costruzione di un nuovo aeroporto, a meno di 100 km da uno già esistente, deve essere comunicata e approvata dalla Commissione Europea, in quanto potenzialmente lesiva della libera concorrenza” commenta ancora Ciulli, che prosegue: “Ormai abbiamo capito che la battaglia non si vince in Italia, ma solo in Europa”. È possibile però che le speranze dei comitati di uno stop europeo possano essere vanificate dall’approvazione della fusione dell’aeroporto di Pisa con lo scalo fiorentino prevista per domani, ma data per certa.
Sul fronte dei costi di realizzazione del nuovo Vespucci rimangono intanto numerose incertezze: secondo Ciulli infatti non sono stati considerati né i costi delle opere di bonifica del terreno, né della deviazione del Fosso Reale, che raccoglie le acque di numerosi canali della Piana, e che necessita di una messa in sicurezza per evitare esondazioni prossime alla pista: “Nei 300 milioni previsti per la realizzazione, non compare nessuna di queste voci. È probabile che succeda come per altre opere faraoniche italiane: i costi continueranno ad aumentare a discapito del cittadino contribuente”. E conclude: “Non capisco perché nessuno abbia voluto prendere in considerazione le nostre proposte, molto meno impattanti ed economiche, come il potenziamento della linea ferroviaria tra Pisa e Firenze, che consentirebbe di raggiungere lo scalo pisano in 20 minuti”.