“Sono entrato in Palazzo Vecchio nel giugno del 2009 eletto nella lista civica “ Firenze c’è”. Oggi è giunto il momento di tornare alle origini. Ringrazio la Lega per l’opportunità che ha voluto offrirmi. Ma oggi, come cittadino, imprenditore e uomo libero, non posso restare in un partito che individua la causa di tutti i mali dell’Italia nell’euro, nella Merkel e nella permanenza del Paese all’interno della comunità europea".
"Al contrario (della Lega, ndr)sono convinto che l’euro sia stata un’opportunità che non abbiamo saputo utilizzare. Se avessimo utilizzato i risparmi conseguenti alla riduzione dei tassi di interesse sul debito pubblico per ridurne lo stock, anziché dilapidarli per le modifiche al titolo V, avremmo risolto i problemi del Paese".
"Quando poi non c’è stato nessun appoggio da parte del partito, a nessun livello, per fare a Firenze le primarie del centrodestra, nessuna pressione o richiesta a Forza Italia in questo senso, è mancata del tutto la sintonia con la mia linea politica, che è sempre stata improntata alla partecipazione diretta dei cittadini alle scelte per la città.
Passai nella Lega Nord Toscana perché, pur sentendomi appartenere a una cultura di centrodestra, condividevo quello spirito alternativo, profondamente civico e un po’ ‘eretico’ che la Lega ha sempre mantenuto rispetto ai partiti tradizionali. Ero convinto altresì che avere un partito alle spalle potesse garantirmi un più ampio appoggio alle battaglie per la città, come Tramvia, Tav, Aeroporto e lotta al degrado.
Ecco perché oggi il mio gruppo torna a chiamarsi Firenze c’è, scelta che muove dall’intenzione ferma di proseguire il mio impegno per la città senza tradire le mie idee. A tornare protagonista della politica deve essere la gente, quella dei quartieri e dei rioni che con me in questi anni ha condotto importanti battaglie”.