Firenze – Aeroporto no, stadio con possibile ricollocazione, tramvia da valutare per un futuro approccio più “soft”. Roberto De Blasi, candidato del Movimento 5 Stelle alle prossime amministrative per la poltrona di sindaco, mette i puntini sulle i. E si candida anche a rappresentante “dell’unica alternativa”. Se questi sono i punti principali, entra nel discorso, ovviamente il tema sicurezza. Anzi, nella nota diffusa alla stampa, è al primo punto, come per la ormai maggioranza dei candidati. Punto controverso tuttavia, perché a precisa domanda il candidato sembra pensare a un problema squisitamente di ordine pubblico (più presidio del territorio), comprese agevolazioni per mettere portoncini blindati … “Tutto ciò che è finalizzato a questo tipo di strategia è legittimo ed è lecito”. Ma con risorse limitate, la decisione dev’essere politica. “Ha assolutamente un valore importante la cultura, la formazione, meglio intervenire prima che dovere assumere più polizia muncipale per il controllo del territorio”, dice ancora il candidato sindaco. Interviene Silvia Noferi, consigliera comunale della legislatura che si sta per chiudere e candidata pentastellata alle europee: “Saremo sempre i difensori degli ultimi – dice – non ci sfugge che mettere le persone in condizioni di bisogno rischia di far esplodere le contraddizioni”. Tant’è vero, ribadisce il candidato sindaco, che lo staff ha approntato un piano per le periferie “vero” che guarda alla necessità di recuperare con iniziative di partecipazione, culturali, di incontro una situazione che sembra andare verso il caos. Oppure, si coniuga con il discorso dell’accoglienza, dove si ribadisce la necessità di fare accoglienza con un controllo più stringente sulle attività delle cooperative che lavorano nei Centri di accoglienza straordinari, per mettere in atto “buona accoglienza”.
Insomma, dopo la premessa sulla necessità della partecipazione e di mettere in moto iniziative che consentano ai cittadini di entrare direttamente nei meccanismi valutativi che consentono di prendere decisioni ponderate, il candidato pentastellato illustra i nodi che verranno al pettine per qualsiasi vincitore che siederà sulla poltrona di primo cittadino di Firenze. E di sicuro, una delle posizioni che farà più discutere sarà proprio quel no alla nuova pista dell’aeroporto, soprattutto dopo la chiusura dell’iter amministrativo che dà parere positivo al masterplan. Un “sì” che tuttavia, avverte De Blasi, potrebbe essere un risultato amministrativo che non incontra la posizione politica dei 5S. Tanto più che, come ha precisato il ministro alle infrastrutture Toninelli, prima bisogna “capire”.
Capire cosa? “Firenze è visitata ogni anno da 15 milioni di turisti. dal punto di vista ambientale la realizzazione di quest’opera aumenterebbe in maniera esponenziale le condizioni di inquinamento sia acustico che atmosferico della città. La città verrebbe sorvolata troppo spesso, si calcola che un volo su 5 con destinazione Firenze attraverserebbe la Piana fiorentina. Per cui noi abbiamo la necessità di valutare i costi e i benefici per la realizzazione di questa opera. Attualmente è previsto il riordino dei piani di volo sul territorio nazionale in favore dello sviluppo della compagnia di bandiera italiana, e in questa strategia è previsto il miglioramento dei collegamenti con gli aeroporti internazionali limitrofi, mi riferisco a Pisa, a Bologna, anche a Fiumicino. Perciò, è meritevole di considerazione alternativa il potenziamento di collegamenti ferroviari con aeroporti vicini e magari ripristinare il servizio di check-in dalle stazioni ferroviarie, attività peraltro disponibile circa vent’anni fa, poi scomparsa. Per quanto riguarda l’attuale aeroporto, pensiamo alla conservazione di un city airport, compatibile con il territorio e con quelle condizioni di sicurezza che la normativa detta, e che ci risulta non siano state adempiute dalla società che gestisce l’aeroporto stesso”.
Altra questione scottante, lo stadio. Bisogna partire dall’analisi della zona in cui si pensa di intervenire, dice il candidato M5S, premettendo che non è in discussione il fatto che lo stadio venga fatto oppure no; è chiaro che lo stadio verrà fatto. Ma dove? Nell’area Mercafir? Forse. Bisogna fare una serie di considerazioni, compresa, appunto, anzi primaria, quella dell’impatto dell’opera in una zona fortemente popolata, che condurrà con se’ strutture commerciali grandi che potrebbero generare inquietudine sul tessuto del piccolo commercio. “si decide di realizzare un altro stadio per risolvere i problemi dei residenti di quella zona, e si propone di farlo in una zona egualmente densamente popolata”. Allora: gli stadi normalmente si fanno fuori città. “Si potrebbero costituire conferenze di servizi con i comuni limitrofi”. Campi Bisenzio, Prato, Pontassieve, dove non si creerebbero disagi, dice Di Blasi, alle popolazioni residenti. E col progetto avanzato dai Della Valle? “Bisogna capire – dice Di Blasi – capire qual è la realtà intorno e se il progetto è adeguato a questo”.
Ancora, le tensioni interne al M5S, con tanto di ipotesi di lista civica nata all’interno del movimento. Per ora solo un’ipotesi, d’altro canto. “Una voce che mi è arrivata – dice De Blasi – ma è molto recente. E’ un rischio che evidentemente c’è. Ma è necessario tentare di ricompattare lgli animi. Ci dev’essere però la disponibilità da parte degli altri di partecipare a questa attività”. Di fatto, un’apertura. Ancora un grande quesito, politico e che riguarda un’ipotesi futura, quello in cui si arrivasse a un ballottaggio fra centrosinistra e centrodestra. Da che parte starebbero i pentastellati? “Ad ora non ci sono indicazioni di voto”.
Viabilità e ambiente, last but not least. “Firenze non è ingrado di sopportare l’enorme mole di traffico che spesso sopporta. Le politiche di sensibilizzazione all’utilizzo di mezzi alternativi devono essere più incisive. il blocco del traffico ai mezzi inquinanti devono essere programmato e reso definitivo in un programma studiato in partenza con delle scadenze precise. Rinnovare il parco auto degli enti pubblici gradualmente”.
E la tramvia? “Realizzare un treno su una zattera di cemento armato dove vengono affogati dei binari su cui appunto corre un treno che per muoversi ha necessità di pali e cavi, è una soluzione vecchia per concezione. Le linee tramviarie sono state dismesse a Firenze negli anni ’70, e avevano un impatto forse minore, visto che i binari erano realizzati sulla strada e attraversabili. Ma mettere in atto un treno con una struttura invalicabile senza sfruttare neppure mezzi ibridi come in altre città europee, non è degna di Firenze. Più sottoattraversamenti piuttosto che ponti imponenti. Scelte alternative che avrebbero molto più senso, anche perché ricordiamoci che questa tramvia è costata tanti tanti tanti soldi”. Insomma, nessun “picconamento” delle zattere di cemento armato, ma per il futuro un nuovo approccio, più soft. Ma sarà possibile in questo modo passare sui viali con la tramvia? “Potenziare i collegamenti, non passare dai viali, creare sottopassaggi, levare i pali da piazza della Stazione, migliorare l’approccio”. Insomma uno studio nuovo sull’intero sistema del trasporto pubblico. E se Palazzo Vecchio ci sta già provando, bene, dice il candidato, “noi non siamo contro a prescindere”.