Amministrative, Del Re in cerca di primarie, Funaro blindata dai nardelliani, Gianassi uomo della pace

Elezioni Firenze, Giani d’accordo con Nardella sulla ricerca dell’ipotesi unitaria

Firenze – Avvio binario, ma con il terzo asso a portata di mano, per scoprire le carte su cosa farà il Pd a Firenze, ormai molto avanti nel calendario delle prossime elezioni per sindaco. Molto avanti o molto indietro, dal momento che voci , mormorii e sussurri danno ancora l’idea di un quadro piuttosto confuso per quanto riguarda il cavallo che sarà ritenuto vincente per correre a delle amministrative che appaiono in salita, complice la popolarità della Meloni, refrattaria a qualsiasi figuraccia o taglio, ma anche una certa diffusa scontentezza locale che si riversa su candidati che appaiono sempre scontati: dalla Del Re, alla Funaro, al gruppuscolo dei bonafediani (che tuttavia sembrano ormai, con la presenza della leader alla cena di Del Re, avere fatto un passo indietro con la scelta di campo) ma anche, saltando la staccionata che ormai sembrerebbe dividere le sorti di Pd e IV, la candidatura in solitaria (se il Pd non vorrà fare delle avances concrete a Italia Viva) di Stefania Saccardi.

Quasi conscia che l’attesa e l’apparente non saper che fare che serpeggia nel maggior partito del centrosinistra, seppur declinato dal suo segretario regionale.Emiliano Fossi in un’attesa dei risultati dei “tavoli”, potrebbe rivelarsi insidioso per la sua popolarità, Cecilia Del Re si butta e forte del suo patrimonio di preferenze, getta il guanto delle primarie, lacerando un velo a dir la verità già molto tenue e rendendo noto ciò che già era risaputo. Così, chiamando a raccolta il popolo delle primarie, dà anche un appuntamento preciso, ovvero il 15 novembre al Tuscany Hall, dove, sottolineando che “nel Pd le primarie sono la regola, non l’eccezione”, ufficializzerà la propria candidatura a sindaco di Firenze. Anche se, come spiegano i burocrati del Pd, in realtà nello Statuto vengono sì contemplate le primarie di partito, ma solo dopo che le primarie di coalizione non hanno dato esito utile ad esprimere un candidato unitario. Insomma, dal momento che ancora il Pd sta lavorando per risolvere i vari passaggi con gli eventuali alleati, che vanno da +Europa al Movimento 5 Stelle fino a qualche gruppo di Sinistra Italiana, non dimenticando socialisti, repubblicani magari con eventuali liste civiche, il gesto di Del Re appare, al di là dei supporter ancora ben presenti anche in consiglio comunale, come una spallata che ha il fine di mettere il partito davanti al fatto compiuto. D’altro canto non bisogna dimenticare che la “squadra ” Cecilia Del Re è ben nutrita, non solo per numero, ma anche per qualità di aderenze, come emerso nell’iniziativa “conviviale” di due settimane fa, in cui presenti erano Elisa Simoni, storica rappresentante della sinistra del Pd, ma anche Simonà Bonafè, altrettanto storica esponente dell’anima riformista del partito, l’ex vicensindaco Beppe Matulli ma anche l’ex presidente della provincia Andrea Barducci, oltre all’ex assessore comunale Alessandro Martini. Per quanto riguarda i consiglieri comunali, supporter sono Massimiliano Piccioli, Leonardo Calistri e Massimo Fratini, senza parlare dei rappresentanti del Pd nelle varie istituzioni cittadine, a partire dai quartieri.

Il guanto della sfida colpisce intanto con una rude carezza l’altra grande candidata in pectore e in titulo della prossima corsa alle amministrative, ovvero l’assessore al welfare Sara Funaro. La quale, seppure ben sorretta dall’aperto favore del sindaco Dario Nardella e da una rete di associazioni, onlus, comunità e altri soggetti del tessuto cittadino, non può restare indifferente alla guerra ormai dichiarata dall’avversaria che ha saputo trasformare un passaggio che le poteva costare caro, ovvero la dismissione senza guanti che ha usato nei suoi confronti il sindaco Nardella per defenestrarla, da debolezza in punto di forza. Parlano chiaro i vari interventi in favore di Del Re fatti in particolare dalle categorie professionali quando successe il fattaccio, ovvero quando un’incauta uscita sulla futura tramvia fino al Duomo diventò non ricucibile col sindaco e ne causò, almeno formalmente, l’accompagnamento all’uscita dalla giunta.

Del confronto, ad ora senza sbocchi certi, parla il presidente della Regione Eugenio Giani, che qualcuno avrebbe voluto candidato a sindaco a sua volta (possibilità che molti non ritengono ancora tramontata). Il presidente, a margine di un incontro, richiesto di esprimersi sulla corsa a sindaco di Firenze, si esprime “C’è Cecilia, si parla di Sara Funaro, altra bravissima amministratrice, lei più impegnata sul piano del sociale, della scuola, del lavoro. Vedremo poi, sulla base di quali saranno le candidate o i candidati, se ci sono le condizioni per una sintesi unitaria. Se ci sono le condizioni per una sintesi unitaria, che veda impegnata una come sindaco e altre ed altri come assessori o nel ruolo di una squadra, bene, perchè sono d’accordo anch’io, col sindaco Nardella, se c’è una possibilità unitaria è bene perseguirla perché evita quelle lacerazioni che tante volte le primarie si portano dietro e che si riflettono nell’immagine delpartito quando si arriva alle elezioni vere”. E se tutto questo non fosse possibile, “se quelle condizioni non ci sono, allora viviamo con serenità le primarie”.

Dunque, sembrerebbe ad ora che la battaglia si svolga fra le due competitor principali togliendo terreno ad altri possibili candidati. Ma a parte l’incognita di Italia Viva e quella legata al M5S, l’opposizione interna al partito rispetto alle primarie e a tutto ciò che comportano in temrini di divisioni e ferite non rimarginabili, sarebbe pronta a tirare fuori un altro nome, con l’intento di fare convergere le varie anime su un candidato che difficilmente potrebbe scontentare qualcuno, ovvero Federico Gianassi, ex assessore al bilancio, attualmente parlamentare, amico d Nardella, in buoni rapporti con Schlein e con Fossi. Così, sebbene ci sia qualcuno che giuri che mai e poi mai Gianassi vorrebbe tornare a Firenze, la terza carta potrebbe avere proprio la sua faccia. Che avrebbe solo un profilo negativo, ma pesante, quello di non essere donna, secondo consegna romana . Consegna che potrebbe anche cadere tuttavia, di fronte alla prospettiva di riuscire a evitare le primarie, di cui si temono strascichi che storicamente si sono rivelati moto difficili da riassorbire.

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